Aumentano le leggi contro il fumo, ma non sono ancora abbastanza

Il 63% dei paesi del mondo ha attivato almeno una misura per contrastare il continuo diffondersi del fumo ed i danni da fumo tra i propri cittadini – un dato che include circa 4,7 miliardi di persone – ma l’influenza dell’industria del tabacco è ancora forte e presente. Tra le misure più diffuse in assoluto, c’è la “foto shock”, ovvero l’applicazione sui pacchetti di sigarette di immagini a forte impatto emotivo, che mettono in guardia dai devastanti effetti del fumo. È quanto emerso dal rapporto pubblicato dall’OMS, in cui si monitorano le misure anti-tabacco definite “Mpower”.

«L’industria del tabacco – si legge nel documento – continua a minare gli sforzi dei governi per mettere in campo con decisione degli interventi che salvano vite e permettono risparmi economici. L’interferenza dell’industria del tabacco nelle politiche rappresenta una barriera letale per l’avanzamento della salute e dello sviluppo in molti paesi.»

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Sembra invece una pratica ancora molto poco diffusa quella della tassazione sulle sigarette, nonostante appaia come una delle soluzioni più pratiche e risolutive. Si legge infatti che «aumentare le tasse per far alzare il prezzo dei prodotti è la misura più efficace e ai costi più bassi per ridurre l’uso e incoraggiare i fumatori a smettere, ma è anche una delle meno utilizzate.»

 

Aumentano le leggi contro il fumo, ma non sono ancora abbastanza - Ultima modifica: 2017-07-30T07:38:48+00:00 da redazione

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