Anatomia molari superiori

La regione molare superiore ospita gli elementi dentari più voluminosi, dotati di strutture eccezionalmente solide, disegnate dalla natura al fine di sopportare i carichi masticatori. Il mantenimento di tali elementi, a partire dalla fase preventiva, passando per quella intercettiva e, se necessario, arrivando a quella terapeutica conservativa o protesica, è una primaria necessità per il paziente, nell’ottica del mantenimento a lungo termine della salute orale e della funzione masticatoria. È bene ribadire a tal proposito l’importanza delle sigillature dei solchi e delle sigillature nel paziente pediatrico, secondo le raccomandazioni prevista dalle Linee Guida ministeriali. La corona dei molari superiori viene descritta dai testi di anatomia stomatologica come una forma caratteristicamente “a diamante”, con cuspidi generalmente ben sviluppate e definite, che conferiscono alla corona una geometria grossomodo romboidale in visione occlusale. Il diametro vestibolo-palatale è maggiore – in alcuni casi è in realtà quasi uguale – a quello mesio-distale.

Anatomia molari superiori: primo molare superiore

La corona è in assoluto la più sviluppata della dentatura umana. La diagonale maggiore è quella che si estende dall’angolo mesio-vestibolare a quello disto-palatale. Le quattro cuspidi sono delimitate da un sistema di solchi ad H disposto obliquamente. Il solco principale viene solitamente interrotto da una cresta obliqua a presenza costante, conosciuta comunemente anche come ponte di smalto del primo molare superiore. Le due cuspidi vestibolari presentano volume simile, al contrario di quelle palatali. Esse presentano infatti una forte disparità verso la mesiale, che è anche la cuspide maggiormente sviluppata dell’intero elemento. L’elemento anatomico che, quando presente, caratterizza maggiormente questo dente è il tubercolo del Carabelli, ovvero una cuspide accessoria non funzionale, addossata lingualmente alla cuspide mesio-linguale.

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Anatomia molari superiori: secondo molare superiore

Soggetto a maggiore variabilità anatomica. Il primo tipo si rifà al primo molare, con una perdita di dimensioni che interessa in particolare la cuspide disto-linguale, che arriva finanche a scomparire. Il secondo tipo, perciò, apparirà tricuspidato, con una forma occlusale a cuore. Si tratta del modello più comune. Il terzo tipo, infine, ha una forma occlusale ovalare, con tre cuspidi disposte linearmente: una mesio-vestibolare, una media e una disto-linguale. È questo il modello più raro. Non mancano le forme di transizione.

 

Anatomia molari superiori: terzo molare

Terzo molare inferiore: è in assoluto l’elemento soggetto alla più ampia variabilità morfologica all’interno dell’intera dentizione umana. È più comune ritrovarlo in una delle forme a tre cuspidi. Potrà esserne presente una quarta, o anche delle cuspidi accessorie, queste ultime non riconducibili a schemi anatomici ripetibili.

Anatomia molari superiori - Ultima modifica: 2016-10-08T07:57:01+00:00 da redazione

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