Indicazioni all’utilizzo della CBCT in parodontologia

2. CBCT

Dopo aver affrontato una prima parte dell’argomento in questo articolo, proseguiamo la trattazione delle lesioni parodontali evidenziabili in CBCT.

Difetti della forcazione: questi costituiscono una delle sfide più complesse per il parodontologo, i molari con forcazione esposta hanno un rischio aggiuntivo di perdita di attacco e una prognosi sistematicamente a rischio. Qualora il paziente garantisca un buon compenso di igiene orale, possono essere messe in atto terapie complesse di mantenimento, che vanno dal tunneling alla premolarizzazione con asportazione di una radice. La visualizzazione CBCT di questo tipo di difetti sarebbe più completa di quella clinica (effettuata con sonda di Nabers) e di quella radiografica bidimensionale, in quanto fornisce una visualizzazione degli aspetti vestibolare e palatale del difetto.

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Patologia periradicolare: sono qui comprese diverse condizioni di interesse combinato endodontico e parodontale.

Il riassorbimento radicolare esterno coinvolge più frequentemente il terzo coronale e raccoglie a sua volta casi variabili per gravità. Sono frequenti le forme idiopatiche, anche se è stato proposto il coinvolgimento di numerosi fattori causali: traumi, forze ortodontiche, sbiancamento intracoronale, chirurgia e persino la stessa terapia parodontale. La CBCT permette di identificare la lesione, quantificarne la gravità, effettuando anche la diagnosi differenziale dal riassorbimento radicolare interno. L’immagine è quella di un difetto a chiazze irregolari ma delineate, simile alla demineralizzazione cariosa.

Ascesso parodontale: si tratta di una comune urgenza odontoiatrica, di solito non derivante da una problematica prettamente parodontale; nel qual caso, indica un’esacerbazione del processo di riassorbimento in atto. Il ricorso all’indagine tridimensionale può essere dirimente nei casi non rispondenti alla terapia e fornire un’immagine che va dall’allargamento dello spazio parodontale fino all’osteolisi massiva. In questi casi particolari, tra le possibili cause si ritrovano le due condizioni trattate di seguito.

Cisti parodontale laterale: si tratta di una patologia certamente rara, il cui aspetto più comune, uniloculare, ha tendenza a progressione lenta e raramente recidiva. L’aspetto radiografico è quello di una normale cisti odontogena e la CBCT può essere indicata in vista dell’enucleazione.

Lesioni endo-perio: quelle propriamente dette sono rare e molto complesse da trattare. Più comuni quelle a partenza endodontica – risposta infiammatoria periapicale o periradicolare alla necrosi pulpare; nel caso degli elementi pluriradicolati ha aspetto simile alle lesioni della forca – o parodontale – il dente è inizialmente vitale. La CBCT contribuisce alla ricerca delle cause predisponenti a questi quadri clinici complessi: anomalie di sviluppo, perforazioni o altre complicanze endodontiche.

In conclusione, va ribadita l’applicabilità dell’indagine tridimensionale in casi di particolare difficoltà e di interesse parodontologico. Parlando di trattamenti prettamente specialistici, la CBCT risulta particolarmente utile nella pianificazione di alcuni interventi di rigenerativa parodontale.

Indicazioni all’utilizzo della CBCT in parodontologia - Ultima modifica: 2018-02-23T07:25:02+00:00 da redazione