Il Gruppo di ricerca GBD 2021 sulla salute orale ha condotto la più ampia analisi mai realizzata sul carico globale delle patologie orali. Lo studio prende in esame il periodo che va dal 1990 al 2021 e utilizza i dati del Global Burden of Disease Study (GBD). Applicando modelli statistici avanzati per stimare in modo coerente incidenza, prevalenza e impatto in termini di anni di vita vissuti con disabilità (DALYs, Disability-Adjusted Life Years). Il risultato è una fotografia globale che mostra come le malattie della bocca restino, a distanza di decenni, un problema sanitario massiccio e sottovalutato.

Un carico che cresce

I dati rivelano che il numero assoluto di casi di patologie orali è aumentato in modo considerevole negli ultimi trent’anni. Mentre i tassi standardizzati per età hanno registrato solo un leggero calo. Questo significa che la crescita demografica e l’invecchiamento della popolazione hanno annullato i progressi ottenuti in termini di prevenzione e cure. Nel 2021 la prevalenza standardizzata per età si attestava intorno a 12.500 casi ogni 100.000 abitanti. Mentre i DALYs (Disability-Adjusted Life Years) associati erano circa 81 per 100.000. Le patologie considerate includono carie non trattate, parodontite severa, edentulia e tumori orali, tutte condizioni che incidono pesantemente sulla qualità della vita e sui costi sanitari complessivi.

Disparità regionali e sfide cliniche

Lo studio evidenzia disparità marcate tra aree geografiche. La regione del Pacifico occidentale presenta i tassi più alti di prevalenza e DALYs (Disability-Adjusted Life Years). Mentre l’Africa registra i valori più bassi, anche se in parte per mancanza di rilevazione accurata. L’Europa mostra tendenze più stabili e una minore crescita relativa, ma la situazione resta critica. Le malattie orali continuano a colpire con maggiore frequenza le fasce socioeconomiche svantaggiate, riflettendo la disuguaglianza nell’accesso a cure e prevenzione. Per i dentisti queste informazioni significano che la gestione della salute orale non può limitarsi al singolo studio clinico, ma richiede una visione ampia, capace di integrare epidemiologia, politiche sanitarie e strategie di prevenzione mirate.

Un’agenda per il futuro

La conclusione della ricerca è chiara: i progressi ottenuti negli ultimi decenni sono insufficienti. Le malattie orali restano tra le condizioni di salute più diffuse al mondo e rappresentano una barriera al miglioramento della qualità della vita globale. Per invertire questa tendenza, gli autori richiamano l’attenzione sul Global Oral Health Action Plan (GOHAP) 2023–2030 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che fissa come obiettivo una riduzione del 10 per cento della prevalenza di mlattie entro il 2030. Il peso dei dati di questa ricerca, pubblicata su The Lancet, invita la comunità odontoiatrica a farsi parte attiva in un cambiamento che riguarda non solo la salute orale, ma la salute pubblica nel suo complesso.

La salute orale nel mondo, un obiettivo ancora lontano - Ultima modifica: 2025-10-20T15:46:30+02:00 da Pierluigi Altea
La salute orale nel mondo, un obiettivo ancora lontano - Ultima modifica: 2025-10-20T15:46:30+02:00 da Pierluigi Altea