Il 31 maggio c’è stato il World No Tobacco Day, evento organizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il cui slogan scelto per il 2022 è stato: «Tobacco is killing our planet», il tabacco uccide il nostro pianeta.
Nonostante un lieve calo nel consumo di tabacco registrato nell’ultimo anno, rispetto a quello precedente, i numeri non sono affatto confortanti. In Europa, 1 persona su 4 tra quelle intervistate si dichiara fumatore (con il consumo di almeno 1 pacchetto di sigarette a settimana), percentuale che aumenta a 1 su 3 se si parla di under 30. I consumatori più accaniti, ovvero chi fuma più di 10 sigarette al giorno, sono in lieve calo, ma solo in alcune fasce della popolazione. Inoltre, non conforta scoprire che le forme alternative di consumo, come le sigarette elettroniche, hanno abbassato l’età di accesso al tabacco.
Per quanto riguarda l’Italia, invece, i dati ISTAT e ISS riportano che a fumare sarebbe il 23% della popolazione, con un picco nella fascia 25-44 anni (29,8%), e un consumo di più di 10 sigarette al giorno per oltre il 42% dei fumatori. Altro dato di rilievo è quello che riguarda l’età in cui si ha accesso al fumo: 14 anni.
In fine, in Italia ogni anno, muoiono a causa di malattie correlate con l’abuso di tabacco circa 80.000 persone.
«L’accento posto quest’anno dalla campagna contro il consumo di tabacco appare estremamente convincente, in linea con le più moderne sensibilità cliniche e sanitarie che mirano ad una azione totale, programmatica e di forte rottura per preservare la salute ed il benessere comune» commenta Ferruccio Berto, Vicepresidente Nazionale e Responsabile Commissione Esteri dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI). «La necessità di non rivolgersi solo al consumatore per consigliare prevenzione e ricordare i rischi ma di riferirsi, piuttosto, all’intero spettro del problema, coinvolgendo istituzioni politiche e filiera produttiva, è in linea con quel concetto di One Health che OMS e Commissione Europea, sempre più spesso, stanno applicando alla pianificazione sanitaria internazionale. Come dentisti, il tema del consumo di tabacco ci riguarda molto da vicino: ne vediamo gli effetti quotidianamente. Anche per questo siamo tra i professionisti della salute i più indicati per diffondere la cultura della prevenzione, informando i nostri pazienti e aiutandoli come possibile a ridurre progressivamente l’assunzione di tabacco. Il messaggio che deve passare è chiaro: quando si parla di fumo, non esistono limiti o quantità sicure, né tanto meno sane, di consumo. Qualsiasi forma di uso costituisce, in realtà, un abuso.
