La prevenzione dei traumi dentali sportivi è un tema che ogni odontoiatra dovrebbe affrontare in studio, soprattutto con bambini e adolescenti che praticano sport di contatto. Uno studio condotto presso l’UCL Eastman Dental Institute di Londra e pubblicato da ricercatori dell’American Academy of Sports Dentistry di Boston ha evidenziato come i giovani atleti presentino caratteristiche anatomiche e comportamentali che li rendono particolarmente vulnerabili ai traumi orofacciali. D'altro canto, la continua crescita delle strutture dentoalveolari e la maturazione incompleta delle radici rendono fondamentale preservare la vitalità pulpare e la corretta evoluzione dell’osso alveolare. Per questo, il momento della visita odontoiatrica rappresenta l’occasione ideale per informare famiglie e pazienti sui comportamenti preventivi e sull’uso dei dispositivi protettivi più adeguati.
Paradenti su misura: la prima linea di difesa
Il paradenti è il presidio di prevenzione più efficace e, se ben adattato, può ridurre significativamente la gravità dei traumi. I modelli personalizzati, realizzati su impronta o scansione digitale, offrono la migliore combinazione tra comfort, protezione e resistenza, adattandosi anche a chi porta apparecchi ortodontici. Al contrario, i dispositivi preformati o modellabili in acqua calda risultano spesso instabili, voluminosi e poco accettati dai bambini. Il dentista deve spiegare quando sostituire il paradenti, come conservarlo correttamente e come adattarlo alle variazioni dentarie legate alla crescita o alla permuta. In molti casi è utile associare il paradenti a visiere o maschere, soprattutto negli sport con elevato rischio di impatto frontale come hockey, baseball o arti marziali.
Identificare i fattori di rischio individuali
La valutazione dei fattori di rischio rappresenta un aspetto essenziale nella prevenzione. Condizioni come un overjet aumentato o un’incompetenza labiale accentuata espongono gli incisivi a maggiore probabilità di frattura e dovrebbero essere trattate precocemente con una correzione ortodontica mirata. Anche la presenza di apparecchi fissi richiede particolare attenzione, poiché può facilitare lesioni dei tessuti molli durante il contatto. Spiegare questi aspetti ai genitori consente di aumentare la consapevolezza e di instaurare un percorso di prevenzione condiviso e personalizzato.
Gestire il trauma sul campo: cosa insegnare al paziente
Il dentista dovrebbe fornire istruzioni pratiche su cosa fare in caso di trauma sportivo. Dopo un impatto è fondamentale verificare lo stato di coscienza ed escludere eventuali segni di trauma cranico. Se un dente è fratturato o avulso, il frammento o il dente vanno recuperati e conservati in soluzione fisiologica o latte, evitando l’acqua. La tempestività del reimpianto è decisiva per la prognosi. Strumenti come l’app ToothSOS, realizzata dall’International Association of Dental Traumatology, possono essere consigliati alle famiglie per ricevere istruzioni immediate in caso di incidente.
Il ruolo dello studio odontoiatrico
Nella pratica quotidiana, lo studio odontoiatrico può diventare un vero centro di educazione e prevenzione. Inserire l’anamnesi sportiva nella cartella clinica, eseguire lo screening del rischio traumatico a ogni controllo, proporre paradenti su misura e offrire formazione di base ad allenatori e genitori sono azioni concrete che riducono la frequenza e la gravità dei traumi. La comunicazione deve essere chiara e diretta. Il paradenti va indossato sempre, anche in allenamento, e ogni trauma, anche se apparentemente lieve, richiede una visita entro 48 ore.
Il dentista sul campo come allenatore della prevenzione
Promuovere la prevenzione dei traumi dentali sportivi significa proteggere la salute orale e la qualità della vita dei giovani atleti. E lo studio in questione, pubblicato sulla rivista Research in Sports Medicine, sottolinea come la collaborazione tra odontoiatri, famiglie e allenatori rappresenti la strategia più efficace per garantire la sicurezza tra i giovani che praticano sport.



