I TMD, cioè i disordini temporomandibolari possono essere causa di dolore e disfunzione. Difficili da inquadrare, ma anche da curare, rappresentano a volte una vera sfida per il clinico. Di qui l'interesse per gli studi che cercano di proporre nuovi punti di vista, nuovi approcci. Un gruppo di ricercatori della Nuh Naci Yazgan University di Kayseri, Turchia, ha condotto uno studio per chiarire l'associazione complessa tra le caratteristiche cervicali e le patologie temporomandibolari. Gli autori hanno dapprima esaminato le rotazioni tra cranio-atlante, atlante-assile e mandibola-atlante. Successivamente hanno valutato la correlazione tra queste rotazioni e i TMD. Pubblicando poi i risultati sul Journal of Oral Rehabilitation.
Il metodo di studio adottato
I ricercatori hanno analizzato le immagini ottenute tramite tomografia computerizzata a fascio conico (CBCT) di 176 pazienti, di cui 97 donne e 79 uomini, con un'età media di 25,7 anni. I ricercatori hanno suddiviso i partecipanti in due gruppi: nel primo hanno inserito i pazienti affetti da disfunzione articolare (n = 88), nell'altro quelli senza disfunzione (n = 88). Poi hanno impiegato diversi approcci per individuare le rotazioni di cranio-atlante, atlante-assile e mandibola-atlante, basandosi su punti di riferimento anatomici e misurazioni. Usando metodi che comprendono l'utilizzo di piani specifici, angoli e distanze per identificare e misurare le rotazioni. Per l'analisi dei dati, invece, si sono avvalsi del software statistico TURCOSA.
I risultati osservati
Il grado di rotazione tra il cranio e l'atlante era più elevato nel gruppo con TMD rispetto al gruppo di controllo. Allo stesso modo, la rotazione atlante-assile era significativamente più accentuata nel gruppo con patologie temporomandibolari. Tuttavia, i ricercatori non hanno riscontrato differenze significative nelle rotazioni mandibola-atlante tra i due gruppi. Mentre hanno osservato una significativa differenza nella direzione delle rotazioni tra atlante ed assile e nella rotazione mandibola-atlante, così come tra le rotazioni cranio-atlante e mandibola-atlante.
Le conclusioni della ricerca sui TMD
Lo studio evidenzia che la postura cranio-cervicale dei pazienti affetti da TMD è maggiormente influenzata rispetto a quella dei pazienti senza questo disturbo. Inoltre, sottolinea l'importanza di esaminare il sistema scheletrico in tutte e tre le dimensioni dello spazio. Considerando diverse immagini trasversali per investigare l'allineamento e la relazione tra mandibola e vertebre nel piano trasversale. In altre parole, evidenzia la necessità di approfondire ulteriormente l'interconnessione tra postura cranio-cervicale e TMD.