“Sugar tax” contro la carie

I ricercatori sono a favore della “sugar tax” per le industrie alimentari e auspicano che riformulino dolci e bevande riducendo progressivamente il contenuto di zucchero al massimo al 2,5%.

Sebbene l’Organizzazione mondiale abbia ridotto al 5% la dose raccomandata, cioè 7 cucchiaini per l’uomo e 5 per le donne, gli esperti dell’University College di Londra scoprono che se ne mangia molto di più e che anche il 5% non basterebbe a ridurre la pandemia di carie che affligge bambini e adulti. Il consumo va ridotto al massimo al 3% dell’energia giornaliera.

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“Abbiamo scoperto che lo zucchero è l’unica causa di carie ai denti e il suo consumo non dovrebbe superare il 3% del totale dell’introito energetico quotidiano” – spiega in una nota Aubrey Sheiham, a capo di una review internazionale pubblicata su BMC Public health. “Abbiamo confrontato la diffusione di carie nel mondo con l’alimentazione di bambini e adulti” precisa lo scienziato. “Negli Stati Uniti il 92% degli adulti fra i 20 e i 64 anni ha almeno una carie nei denti permanenti e nel mondo l’incidenza è aumentata in modo vertiginoso correlato con il consumo di zucchero. Nei bambini un incremento nel consumo di zucchero da zero al 5% raddoppia la prevalenza delle carie e il consumo di alimenti dolci continua ad aumentare”.

“Sugar tax” contro la carie - Ultima modifica: 2014-09-19T10:16:31+00:00 da Redazione

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