Specializzazioni medicina: giovani laureati protestano

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Flash mob di protesta a Napoli, Roma e Palermo per i giovani laureati in medicina che non vogliono essere costretti ad andare all’estero per avere accesso alla specializzazione

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L’obiettivo è quello di chiedere un percorso chiaro e coerente di formazione, dall’ingresso all’università fino all’accesso al lavoro, per non essere costretti migrare.

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Servono più borse di studio per la specializzazione – spiega Federica Azzolini, del Comitato nazionale aspiranti specializzandi, che ha organizzato l’incontro – oggi c’è la disponibilità di 3 mila borse di specializzazione, contro 13 mila richieste dei laureati. Un numero assolutamente insufficiente, anche rispetto al fabbisogno delle regioni che di specializzandi ne chiedono 8 mila”.

In camice bianco, con la valigia o bastoni con la bisaccia, i giovani medici mostrano i cartelli dei diversi Paesi dove la migrazione medica li porta: “Germania, Francia, Svizzera, Inghilterra, eccetera. Impariamo tutte le lingue per poter fare il lavoro che ci siamo impegnati a fare con il giuramento. Ma così regaliamo agli altri Paesi le risorse, e non sono poche, impiegate per farci studiare” spiega un altro rappresentante del Comitato, Davide Silvestri.

“A dieci giorni dalla pubblicazione del nuovo bando per le specializzazioni – prosegue Azzolini – non sappiamo nulla”. Il concorso dovrà essere fatto entro il 31 luglio, “ma non si conosce la data della presa di servizio. E’ un elemento fondamentale per noi, ma anche per le strutture sanitarie che contano su di noi e che non possono così fare programmazione”.

Specializzazioni medicina: giovani laureati protestano - Ultima modifica: 2015-04-24T08:37:16+00:00 da redazione

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