SICOI, un luogo dove sentirsi a casa

Jason Motta Jones

Lavorerà con questo obiettivo Jason Motta Jones, neopresidente della Società Italiana di Chirurgia Orale e Implantologia, affinché i soci di questa importante associazione scientifica, riunitisi pochi giorni fa in occasione del XXIV Congresso Internazionale SICOI, trovino il luogo ideale dove incontrarsi e lavorare insieme.

Era scritto nel DNA di Jason Motta Jones che un giorno avrebbe intrapreso una professione sanitaria. Nato a Milano nel 1973, Jason, infatti, appartiene a una famiglia di medici: il padre è ginecologo, il nonno cardiologo e lo zio pediatra. Sin da ragazzo, quindi, respira l’aria della medicina e della chirurgia, improntando la sua formazione verso il mondo scientifico. Tuttavia, dopo aver superato i test per accedere sia al Corso di Laurea in Medicina, sia a quello di Odontoiatria, sceglie quest’ultimo, per intraprendere, dice, qualcosa di molto vicino alla cultura che aveva assorbito sino a quel momento, ma anche di diverso, per dimostrare agli altri, ma soprattutto a se stesso di poter camminare con le proprie gambe.

Pubblicità

Nel 1996 consegue la laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria con pieni voti assoluti e lode presso l’Università degli Studi di Milano. Presso lo stesso Ateneo consegue il diploma di specializzazione in Chirurgia Odontostomatologica sempre a pieni voti. Dal 1996 al 2001 frequenta l’Unità di Chirurgia Orale del Reparto di Odontoiatria, presso l’Ospedale S. Paolo di Milano con incarichi didattico-assistenziali. Attualmente è responsabile del Reparto di Chirurgia Orale II presso la Clinica Odontoiatrica dell’Istituto Ortopedico Galeazzi – IRCCS – Dipartimento di Scienze Biomediche, chirurgiche e odontoiatriche – Università degli Studi di Milano (diretta dal Prof. R.L. Weinstein).

Professore a contratto in chirurgia implantare e rigenerativa presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Maxillo Facciale e di chirurgia piezoelettrica presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Odontostomatologica  dell’Università degli Studi di Milano, è Fellow dell’European Board Oral Surgery (F.E.B.O.S.), ITI Member, nonché Socio Attivo della Società Italiana di Chirurgia Orale e Implantologia, di cui ha assunto pochi giorni fa la presidenza.

Socio Attivo e Fondatore della Piezosurgery Academy, è anche Socio Fondatore di A.I.S.O.D., l’Associazione Italiana Sedazionisti Odontoiatri. Co-autore di 3 testi di chirurgia orale e di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali, Motta Jones è relatore a congressi e corsi nazionali su tematiche di chirurgia orale, oltre che essere libero professionista nella sua città natale. 

Dottor Motta Jones, cosa ricorda dei suoi primi anni come responsabile del Reparto di Chirurgia Orale presso la Clinica Odontoiatrica dell’Istituto Ortopedico Galeazzi? Allora era molto giovane…

Ricordo bene la telefonata del Professor Roberto Weinstein che mi invitava a partecipare a questa nuova avventura. Sì, in effetti mi sono ritrovato, in questa circostanza come in altre, a bruciare per così dire le tappe. Basti pensare che mi sono sposato a soli 26 anni, ho avuto il mio primo figlio a 28 e ora ne ho tre: la più piccola ha 8 anni. Nella vita privata ho accettato la sfida del matrimonio e della famiglia, credo con buoni risultati, proprio come ho fatto nella professione. Anche se devo ammettere di essere stato fortunato: probabilmente mi sono trovato nel momento giusto, al posto giusto e le persone che mi circondavano hanno ritenuto fossi la persona ideale per quell’incarico. È stata un’esperienza impegnativa, molto bella e che dura tuttora.

Aver maturato scelte così importanti in giovane età è stato d’aiuto nella costruzione della sua immagine di professionista?

Probabilmente, sì, ma è nel mio carattere. Amo mettermi alla prova, accettare nuove sfide, senza mai sedermi sugli allori: è l’unico modo per fare sempre qualcosa di più, per me ma anche per gli altri.

È per questa ragione che si è avvicinato con lo spirito del pioniere anche alla piezochirurgia?

Certo, perché mi è sempre piaciuto prendere in considerazione le novità che portano una ventata di freschezza. In un certo senso mi sento un esploratore. Venni a conoscenza di questa metodica, sviluppata da un collega italiano, Tommaso Vercellotti, alla fine degli anni ’90, andando a frequentare un corso: mi appassionai a tal punto che poi fui coinvolto dallo stesso Vercellotti, insieme ad altri colleghi italiani, nella fondazione dell’Accademia di Chirurgia Piezoelettrica.  Questa esperienza mi ha portato ad avere una docenza come professore a contratto, sia alla scuola di specializzazione in chirurgia maxillofacciale, sia in quella di chirurgia orale, tra l’altro proprio sulla chirurgia ultrasonica. Quella dell’insegnamento è una passione che ho sempre avuto, mi piace stare con i giovani e trasmettere loro la mia esperienza…

Lo scorso 24 ottobre, in occasione del XXIV Congresso Internazionale SICOI e dell’assemblea dei soci attivi, ha assunto la presidenza di questa importante Società Scientifica: con quali idee rispetto ad Antonio Barone, il suo predecessore?

Con l’intento di continuare nella strada tracciata da Antonio in questi ultimi anni e che ha portato a far crescere l’interesse per la SICOI. Stiamo lavorando già da tempo per migliorare la qualità scientifica della nostra Società, attuando una scelta molto attenta dei relatori che coinvolgiamo nei nostri eventi. L’altro obiettivo, che mi riguarda molto da vicino, è relativo all’immagine della SICOI: mi voglio impegnare a curare in modo particolare le relazioni tra i soci, affinché si crei un ambiente molto familiare.

Di cosa avete parlato al Congresso?

Di come l’odontoiatria possa imitare Madre Natura, che poi è quanto ci viene chiesto dai nostri pazienti. Abbiamo parlato dell’importanza di far incontrare l’estetica con l’eccellenza, attraverso relazioni molto approfondite che sono durate anche un’ora ciascuna, perché la nostra idea è che si debba sviscerare l’argomento trattato, non solo accennarlo come invece si fa di solito ai convegni. Questa impostazione permette ai colleghi di portare a casa qualche insegnamento, anche perché in questo momento di difficoltà, dove i dentisti combattono con la crisi e con i problemi anche economici dei pazienti, il fatto di staccarsi dal proprio studio per seguire un convegno deve essere giustificato, non solo dal fatto di poter incontrare amici e colleghi, ma anche di appropriarsi di conoscenze da spendere nel proprio studio il lunedì mattina.

Chi sono i giovani che si avvicinano oggi alla chirurgia orale e all’implantologia?

Sono persone che hanno voglia di mettersi in gioco sin da subito, abbracciando una disciplina che all’inizio espone i giovani a qualche delusione, per esempio quando, inevitabilmente, a causa della loro naturale inesperienza legata solo all’età anagrafica, si ritrovano con qualche porta sbattuta in faccia. Quello della chirurgia orale e dell’implantologia è un percorso difficile, ma che col tempo dà anche grandi soddisfazioni. In questo mi sento molto vicino ai giovani e ai loro problemi, forse anche perché ne comprendo le difficoltà, non per niente io stesso sono tra i presidenti più giovani di una società scientifica. È con questo spirito, vicino alle esigenze delle nuove generazioni, che ho accettato di entrare nella lista “Odontoiatria sostenibile”, in corsa per le elezioni della CAO di Milano, che si terranno dal 15 al 17 novembre.

Il suo interesse nei confronti dei giovani come si manifesterà invece all’interno della SICOI?

Attraverso il progetto “SICOI Young”, un’iniziativa nata per riuscire a motivare i giovani. L’idea è quella di creare un social network attraverso il quale mettere in contatto tra loro i professionisti alle prime armi. Poi, continueremo a promuovere le nostre due iniziative già in essere: “Young clinical competition” e “Young research competition”, che in entrambi i casi prevedono per il vincitore una sorta di borsa di studio di 2mila euro che consente al giovane meritevole di frequentare per una settimana la Boston University. Infine, sempre all’interno di “SICOI Young”, vorremmo creare un percorso formativo dedicato agli under 35, promuovendo corsi di fotografia, di public speaking e di power-point e keynote, per poter formare al meglio i nostri futuri relatori. 

Per concludere, tra le tante idee contenute nel suo programma, qual è quella che forse caratterizza meglio il suo mandato di Presidente della SICOI?

Certamente quella di voler costruire una famiglia intorno alla Società Italiana di Chirurgia Orale e Implantologia. La mia speranza è quella di riuscire a lasciare un segno tangibile in questo senso: in altre parole, sarei felice se i soci nel ritrovarsi ai nostri appuntamenti provassero il piacere di condividere la passione per questa disciplina come quando si è semplicemente tra amici, a proprio agio, perché ci si sente a casa.

SICOI, un luogo dove sentirsi a casa - Ultima modifica: 2014-11-29T09:19:42+00:00 da Redazione

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome