I restauri in amalgama che richiedono un intervento di riparazione con materiale composito a base di resina, quanto resistono? É la domanda che si sono posti gli autori di uno studio pubbicato recentemente su The Journal of the American Dental Association. Lo scopo era comprendere il grado di resistenza alla frattura e le modalità di frattura di particolari restauri, molto diffusi tra le persone di mezza età. La ricerca si è concentrata sui restauri di molari in amalgama mesio-occlusodistale (MOD) con frattura cuspidale estesa, riparata o sostituita impiegando un materiale composito a base di resina bulk-fill.

Come si è svolto lo studio sui restauri in amalgama

I ricercatori dell'Università dell'Iowa hanno innanzitutto restaurato con amalgama 84 molari permanenti estratti. Poi, li hanno assegnati in modo causuale a 14 diversi gruppi, ciascuno riconducibile ad una particolare condizione, proprio come accade nella realtà. Ogni molare è stato quindi preparato per simulare la frattura assegnata e riparato con amalgama o con materiale composito. Per simulare il tempo che passa, i campioni sono stati invecchiati e quindi sottopsti a un carico, sino a provocarne la frattura. Infine, i ricercatori hanno registrato la resistenza alla frattura e le modalità di frattura.

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Cosa è emerso dalla simulazione

Dall'analisi dei restauri eseguiti sui molari oggetto dello studio, è emerso che l'uso del materiale composito per la riparazione e la sostituzione dei difetti cuspidali è una soluzione possibile. In modo particolare nel caso di una frattura di una cuspide, ma anche di una frattura di una cuspide che interessi la scatola prossimale adiacente. Il test esatto di Fisher ha messo in luce differenze tra i gruppi presi in esame. Il gruppo 5, quello che include la sostituzione del difetto di una cuspide e dell'amalgama MOD esistente, ha il numero più elevato di fratture non restaurabili. Ma mostra anche in media una maggiore resistenza alla frattura.

In conclusione

Riparare le fratture cuspidali nei molari restaurati con amalgama MOD è una scelta terapeutica corretta. Tuttavia, la riparazione del difetto con composito a base di resina si rivela un'opzione terapeutica ancor più appropriata. Il restauro così eseguito, infatti, sottolineano i ricercatori dell'Università dell'Iowa, appare più resistente, dunque da preferire.

Restauri in amalgama e composito, quanto resistono alla frattura - Ultima modifica: 2023-03-02T16:11:07+00:00 da Pierluigi Altea
Restauri in amalgama e composito, quanto resistono alla frattura - Ultima modifica: 2023-03-02T16:11:07+00:00 da Pierluigi Altea

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