A poco meno di trent’anni dal loro primo libro sulla sedazione cosciente in odontoiatria, Luigi Paglia e Giovanni Damia sono ritornati sull’argomento con un testo: L’Analgesia Relativa secondo Langa. Nuovi aspetti nella pratica Odontostomatologica, edito da Tecniche Nuove. Il testo è inoltre materiale didattico del percorso Formativo a distanza da 15 crediti.
Se il volume d’allora si dimostrò utile alla diffusione anche in Italia dell’analgesia relativa secondo Henry Langa – l’ideatore della tecnica nata negli anni Settanta e che nei Paesi anglosassoni ebbe subito fortuna – quello di oggi lo sarà ancor di più, grazie alla casistica mondiale di cui i due autori si sono fatti portavoce. Ma anche grazie al perfezionamento realizzato nel frattempo sulla sedation machine, l’apparecchiatura che consente di somministrate in piena sicurezza la miscela di protossido d’azoto e ossigeno necessaria affinché si realizzi nel paziente lo stato di analgesia relativa, utile a contrastare la paura del dentista nel bambino e nell’adulto, ma anche a ridurre i casi di emergenza odontoiatrica, come spiega Luigi Paglia, uno degli autori del testo appena pubblicato.

Dottor Paglia, con quale spirito è nato questo volume?

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Con quello di chi conosce bene l’argomento, visto che già nel lontano 1990 pubblicammo Guida pratica alla sedazione con protossido d’azoto e ossigeno in Odontoiatria e oggi, a distanza di quasi trent’anni, ha creduto necessario tornare sull’argomento. Forti dell’esperienza nel frattempo maturata sul campo, ma anche consapevoli che questa metodica, pur essendosi sensibilmente diffusa in Italia, anche grazie al nostro lavoro, tuttavia, a nostro avviso, non ha ancora conquistato la posizione che merita. Affinché questo si realizzi, abbiamo ritenuto necessario compiere un aggiornamento dell’RA secondo Langa, una revisione e una riqualificazione in base alla casistica mondiale divenuta nel frattempo disponibile e al perfezionamento delle sedation machine, ma anche alla nostra vasta casistica che ha permesso di adattare la tecnica alla mentalità italiana. Crediamo che quest’aggiornamento sia importante, perché in Italia persistono ancora confusione, remore e disorientamento, nonché pregiudizi e nozioni errate sull’RA.

Qual è il principale equivoco che avete voluto chiarire?

Ancora oggi, questa tecnica è spesso confusa con altre metodiche di sedazione cosciente: nel volume spieghiamo nel dettaglio le caratteristiche dell’analgesia relativa secondo Langa e in cosa si differenzi dalle altre metodiche. Siamo convinti che una maggior diffusione dell’RA in Italia ci avvicinerebbe agli altri Paesi più avanzati, ma avrebbe anche un’altra importante funzione di tutela per gli operatori. L’Italia, infatti, da qualche decennio, adeguandosi alle altre nazioni, ha introdotto la laurea in odontoiatria, un percorso di studi inaugurato nel 1980 che consente di esercitare la professione odontoiatrica senza aver prima conseguito la laurea in medicina e la specializzazione in odontostomatologia, com’era invece un tempo. Pertanto, oggi i laureati in odontoiatria hanno un bagaglio specialistico molto elevato, ma minori competenze teorico-pratiche sul versante della medicina generale. Ora, l’RA secondo Langa, oltre che rappresentare un’ottima modalità per attenuare/eliminare l’ansia dei pazienti, si è rivelata anche un metodo efficace per prevenire le emergenze mediche in odontoiatria e molto utile per scongiurare quelle situazioni cliniche che sicuramente i laureati in odontoiatria farebbero più fatica a diagnosticare e a risolvere correttamente.

Con il vantaggio di adottare una metodica sicura…

Certo, il vero pericolo per gli odontoiatri non è l’uso dell’RA, che si è dimostrata sicura in milioni di trattamenti, ma operare sui pazienti a rischio d’emergenze senza l’RA. Questa idea nasce dalla nostra esperienza clinica, iniziata nel 1984, con decine di migliaia di pazienti, ma anche dalla constatazione di un dato poco noto: in Italia, dalle emergenze mediche occorse negli studi odontoiatrici scaturiscono 1-2 esiti infausti all’anno. L’RA secondo Langa è senza alcun dubbio adatta all’odontoiatra che non è né un anestesista, né un laureato in medicina e chirurgia.

Quali altri vantaggi comporta l’RA secondo Langa?

Per un odontoiatra, il fatto di adottare l’RA significa contare su altri risvolti positivi: grazie all’approccio psicologico, fondamentale nella tecnica, l’odontoiatra è infatti facilitato anche nel trattamento degli altri pazienti curati senza l’RA. L’uso dell’RA inoltre evita di creare nella popolazione quelle larga percentuale di pazienti odontofobici (3,5-5%) che attualmente esistono e che usualmente evitano le nostre cure.

Com’è strutturato il volume?

Innanzitutto è stato scritto con l’idea di privilegiare le considerazioni di tipo clinico-pratico, utili per l’uso dell’RA, perché abbiamo voluto fornire all’odontoiatra libero professionista un volume che inquadrasse esattamente l’RA e gli facesse da facile guida nell’esecuzione della metodica. Consta di 15 capitoli, ognuno dei quali dedicato a un tema specifico. Nei capitoli 5 e 6, per esempio, abbiamo esposto i principi teorici che garantiscono sia una migliore efficacia della metodica, sia un’importante riduzione degli effetti collaterali che in alcuni casi sono superati del tutto. Nel capitolo 8 è poi trattato diffusamente il modo pratico di applicare questi procedimenti nella operatività sia degli adulti che dei bambini. In molte parti del testo abbiamo insistito per sfatare alcune idee preconcette, obsolete ed errate, relative alla metodica stessa, concetti che purtroppo persistono ancora. Ci riferiamo, in particolare, alla corretta denominazione della metodica che deve essere indicata come “RA secondo Langa” e non solo con il termine generico di “sedazione cosciente”: l’RA ha infatti caratteristiche molto specifiche che la distinguono dalle altre sedazioni, così denominate ma molto diverse, come abbiamo scritto nel capitolo 4. In particolare, la sedazione endovenosa, che è una sedazione “moderata e non minima” e che ha un continuum verso l’anestesia generale, deve essere valutata con criteri molto diversi dall’RA. Queste diversità sono molto importanti e andrebbero tenute in considerazione nel pensare a questa metodica come strumento da impiegare a livello ambulatoriale, dove abitualmente l’odontoiatra lavora solo.

C’è un altro concetto importante?

Sì, riguarda la necessità di abbandonare l’opinione che l’RA sia il primo stadio di un’anestesia generale, mentre riteniamo che vada considerata senza alcun dubbio come una tecnica ansiolitica a sé. Nel capitolo 7 esponiamo i motivi che, capovolgendo l’errato concetto di pericolosità della tecnica, dimostrano come l’RA sia all’opposto il più valido aiuto alla prevenzione delle emergenze odontoiatriche. Nel capitolo 9 abbiamo inquadrato correttamente il problema del presunto inquinamento ambientale da protossido d’azoto quando si opera con l’RA in un normale studio odontoiatrico: questo aspetto della tecnica è purtroppo ancora oggi fonte di timori e preconcetti che però non hanno più motivo di sussistere, perché, come abbiamo spiegato nel testo, superabili con facilità. Gli aspetti medico-legali dell’RA sono poi trattati, e aggiornati al 2017, nel capitolo 10. Alla fine del libro abbiamo esposto anche alcuni casi clinici, scelti fra gli innumerevoli che fanno parte della nostra trentennale esperienza, al fine di mostrare come l’RA e altre sedazioni minime possano essere utili in molte situazioni cliniche.

Insomma, c’era bisogno di questo libro…

Noi crediamo di sì, soprattutto per dare un nuovo e più corretto inquadramento dell’RA: metodica che ha bisogno di essere valorizzata, come abbiamo tentato di fare realizzando questo testo: solo così, infatti, potrà maggiormente diffondersi anche in Italia, proprio come già avvenuto negli altri Paesi che vantano un’odontoiatria avanzata.

Chi sono gli autori

Giovanni Damia, specialista in Anestesia e Odontoiatria e protesi dentaria, ha esercitato per 40 anni come libero professionista odontoiatra. Dal 1984 si occupa di sedazione cosciente in odontoiatria e ha al suo attivo decine di migliaia di casi trattati. Ha seguito corsi di perfezionamento nel Regno Unito e negli USA. Autore di oltre sessanta articoli scientifici e numerosi trattati, è relatore in numerosi congressi nazionali e internazionali. Tiene regolarmente corsi di aggiornamento sull’argomento. È stato professore a contratto presso le Scuole di specialità in odontoiatria presso l’Università di Modena e di Cagliari.

Luigi Paglia, specialista in Odontoiatria e protesi dentaria e in Chirurgia maxillo facciale, dal 1990 è direttore del Dipartimento di Odontoiatria materno infantile dell’Istituto Stomatologico Italiano di Milano (ISI). Past president della Società Italiana di Traumatologia Dentale, è direttore scientifico de Il Dentista Moderno, autore di pubblicazioni nazionali e internazionali, relatore a congressi nazionali e internazionali, vice-presidente della Società Italiana di Odontoiatria Infantile (SIOI), presidente della Fondazione Istituto Stomatologico Italiano di Milano (F-ISI), editor in chief dell’European Journal Pediatric Dentistry (EJPD).

Dagli stessi autori del libro è nato inoltre un percorso formativo a a distanza del quale il libro ne è materiale didattico composto da:

  • Libro L’Analgesia Relativa secondo Langa
  • Corso L’Analgesia Relativa secondo Langa 15 crediti ECM

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Quel che c’è da sapere sull’Analgesia Relativa secondo Langa - Ultima modifica: 2020-11-20T09:00:30+00:00 da redazione

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