La previdenza in odontoiatria è un argomento sul quale va posta particolare attenzione. Oltre a quella obbligatoria dell’Enpam, esiste un progetto di previdenza integrativa rappresentato dal Fondo Sanità, che presenta rispetto alla previdenza obbligatoria alcuni vantaggi.
Come spiega Alessandro Nobili, vicepresidente di Fondo Sanità: “Il primo evidente vantaggio è che si può decidere liberamente quando e quanto versare, senza alcun vincolo (se non in eccesso: max 12% del reddito)”.
Inoltre rende possibile rientrare in possesso di parte del capitale accumulato, sia durante il periodo contributivo che al momento di andare in pensione, quando l’odontoiatra può essere liquidato ricevendo una somma pari al 50% di quanto accumulato (rispetto al 15% Enpam).
È inoltre possibile indicare come beneficiarie della reversibilità una o due persone diverse, disponendo che a queste sia corrisposta la pensione anche in momenti diversi (ad esempio, per un certo numero di anni ad una e solo successivamente all’altra).
Inoltre, il capitale versato nella previdenza integrativa è per legge impignorabile e insequestrabile.
Per gli odontoiatri con meno di 35 anni – conclude Nobili – è inoltre possibile godere dell’esenzione dalla quota di iscrizione e di tutte le spese gestionali del primo anno.