Corrado Bondi, segretario sindacale nazionale ANDI, ha partecipato al secondo congresso nazionale indetto dall’associazione Italian Dental Assistant (IDEA), nel corso del quale si è parlato di quanto fatto fino a oggi nelle diverse regioni italiane per adeguarsi al Decreto del Presidente del Consiglio del Ministri che delinea la nuova figura dell’ASO.
Il quadro normativo inerente il nuovo profilo professionale è risultato estremamente variegato, tanto da risultare necessaria una seria campagna d’informazione che spieghi con chiarezza quali sono i requisiti richiesti e quali percorsi formativi vadano intrapresi.
«Le lavoratrici ed i lavoratori che non hanno potuto vedere riconosciuta automaticamente la qualifica di ASO sono regionalmente individuati in modo differente – si legge sul sito dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) – e conseguentemente devono intraprendere percorsi formativi diversi, tali da paventare criticità nel riconoscimento della qualifica tra una regione e l’altra.»
Sebbene i corsi di formazione siano già stati avviati, «a un primo esame si rivelano costosi e non sufficienti per colmare le necessità dei territori».
Si è inoltre discusso del rischio che corrono gli attuali lavoratori, in seguito alla nuova normativa, di perdere il posto di lavoro.
«È arrivato il momento di promuovere un tavolo di confronto tra le parti datoriali e i rappresentanti dei lavoratori – spiega Bondi – che metta al centro del confronto e della discussione l’individuazione delle problematiche sul profilo ASO che sono emerse durante questo anno, con il compito di tracciare un bilancio. ANDI si farà concreto promotore nell’ avviare quel dialogo che finora è mancato.»
