La regione anteriore del mascellare superiore, in maniera assai frequente, mostra vestibolarmente un’osso di spessore assai rarefatto. Dal punto di vista qualitativo, peraltro, esso mostra sistematicamente una prevalenza di bundle bone, fisiologicamente dipendente dalle radici dentali e, di conseguenza, soggetto a un marcato riassorbimento postestrattivo.
L’approfondimento delle conoscenze riguardo all’anatomia di questa regione tanto delicata favorisce una maggiore capacità predittiva del comportamento della cresta alveolare postestrattiva.
Osso mascellare: osservazioni radiologiche
Analizzando le evidenze disponibili, Rojo-Sanchis e colleghi hanno rilevato alcune indicazioni contraddittorie, per esempio sull’andamento del profilo osseo in senso corono-apicale. Hanno pertanto impostato una revisione sistematica della letteratura, con lo scopo principale di analizzare gli studi basati su TC cone beam a proposito della morfologia alveolare in regione mascellare anteriore.
La ricerca, aggiornata a dicembre 2019, ha coinvolto PubMed/MEDLINE, Web of Science, Embase, Cochrane Library e Google Scholar.
Partendo da una base di 2.000 lavori scientifici, al netto dei duplicati, gli autori hanno riconosciuto 64 studi potenzialmente indicati: dopo analisi dei full text, 35 di questi sono stati inclusi.
Da notare che, negli studi inclusi, gli autori hanno considerato due punti di repere radiografici, uno scheletrico - il margine della cresta vestibolare (facial bone crest) – e uno dentale – la giunzione smalto-cemento (cementoenamel junction). I revisori hanno pertanto incluso un secondo outcome, ossia la distanza tra giunzione smalto-cemento e facial bone crest, appunto.
I 29 studi inclusi sono stati pubblicati tra il 2010 e il 2019, la maggior parte negli ultimi cinque anni. La gran parte dei lavori (24) riconosce un disegno trasversale; a questi si aggiungono 3 studi di coorte retrospettivi e studi caso-controllo. Il campione complessivo consta di 3556 pazienti per 17.321 elementi dentari, dall’incisivo centrale al secondo premolare. Più della metà degli studi (15) sono stati condotti su popolazioni asiatiche, 6 su europei, 5 su americani e 3 su africani. La cresta vestibolare ha fatto da punto di riferimento per 16 indagini, la CEJ per le rimanenti 13; 15 studi hanno analizzato la distanza tra le due.
La valutazione qualitativa ha riconosciuto un alto rischio di bias in soli 3 studi, un rischio moderato in tutti gli altri, generalmente a causa di criticità riguardanti la selezione dei pazienti e la presenza di confounding factor, non per problemi di misurazione.
Lo spessore medio dell’osso vestibolare risulta compreso tra 0.75 e 1.05 mm a livello di incisivi e canini superiori e tra 1 e 2 mm a livello dei premolari.
Gli spessori si possono assottigliare ulteriormente in donne, pazienti oltre i 50 anni e in alcune posizioni apico-coronali di incisivi e canini.
La distanza tra margine della cresta vestibolare e giunzione smalto-cemento è risultata pari a 2-2.5 mm in tutti i denti analizzati, tendenzialmente spostata verso i 2.5 nella popolazione maschile e superiore ai 50 anni.
Riferimenti bibliografici a proposito dell'osso mascellare
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33752651/
https://bmcoralhealth-biomedcentral-com.pros.lib.unimi.it/articles/10.1186/s12903-021-01495-2