MicroRNA nel carcinoma del cavo orale: diagnosi e terapia?

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In questo articolo andremo ad affrontare, come descritto in uno studio recente [1], il possibile ruolo dei microRNA nei confronti del carcinoma orale, e in particolare il loro utilizzo come strumenti diagnostici e come potenziali bersagli terapeutici, andando ad analizzare i meccanismi molecolari che vi sono dietro al loro funzionamento.

Il carcinoma orale è un tumore ad alta mortalità, sia perché presenta aspetti molto maligni, quali rapida replicazione cellulare, sia perché risponde in modo poco efficace ad alcune terapie, come la chemioterapia.

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È un tumore ad altra frequenza di insorgenza, rappresentando il 10% di tutte le neoplasie maligne negli uomini e il 4% nelle donne, e va a colpire soggetti d’età in media intorno ai 64 anni [2].

Per quanto riguarda la diagnosi, sono frequenti i ritardi diagnostici in quanto vi è un’insufficiente conoscenza dello stesso oppure una sottovalutazione dei sintomi.

Per questo motivo, avvalersi di biomarker, come appunto i microRNA (miRNAs), può essere un’arma in più nella lotta contro questo carcinoma.

I microRNA sono RNA non codificanti a singolo filamento, contenenti 20-22 nucleotidi. La loro quantità e il profilo d’espressione variano in soggetti sani e in soggetti patologici, ed è misurando l’attività dei geni codificanti per i miRNAs che possiamo distinguere anche le varie tipologie di cancro.

Diversi studi hanno dimostrato come alcuni miRNAs siano espressi in modo diverso nel carcinoma orale e, come detto, questi miRNAs espressi differentemente aiutano a distinguere fra pazienti sani e non.

È dimostrata inoltre una forte correlazione tra l’elevato livello di alcuni miRNAs e la sopravvivenza di pazienti con carcinoma orale [3]. Questo li taccia come importanti indici prognostici, fondamentali quindi nella fase diagnostica del carcinoma orale.

Alcuni miRNAs promuovono la proliferazione delle cellule tumorali, perciò, silenziandone alcuni specifici, si può prevenire la progressione del tumore.

Altri miRNAs hanno invece un’opposta funzione anti-tumorale, andando ad esempio ad inibire la proliferazione tumorale.

Il loro è perciò un ruolo chiave nella soppressione o proliferazione del cancro, andando ad interagire con i loro mRNAs target e ciò ci evidenzia come siano coinvolti in progressione e metastasi del carcinoma orale.

Concludiamo dicendo quindi che i miRNAs potrebbero essere strumenti chiave nella diagnosi del carcinoma orale, sebbene siano necessari ulteriori studi.

Questo perché, per sviluppare farmaci, sono richieste ricerche ulteriori e più adatte (soprattutto in vivo); inoltre sono fondamentali ulteriori analisi per analizzare più dettagliatamente i miRNAs dal punto di vista clinico e per individuare biomarker più specifici e accurati per la diagnosi clinica, così da sfruttarne a pieno il potenziale nelle fasi iniziali del carcinoma.

 

Riferimenti bibliografici

[1] Wang J, Lv N, Lu X, Yuan R, Chen Z, Yu J. Diagnostic and therapeutic role of microRNAs in oral cancer (Review). Oncol Rep. 2021 Jan;45(1):58-64. doi: 10.3892/or.2020.7854. Epub 2020 Nov 13.

[2] https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/guida-ai-tumori/tumore-della-bocca

[3] Chen L, Hu J, Pan L, Yin X, Wang Q and Chen H: Diagnostic and prognostic value of serum miR-99a expression in oral squamous cell carcinoma. Cancer Biomark. 23:333–339. 2018.

MicroRNA nel carcinoma del cavo orale: diagnosi e terapia? - Ultima modifica: 2021-11-24T06:51:13+00:00 da redazione
MicroRNA nel carcinoma del cavo orale: diagnosi e terapia? - Ultima modifica: 2021-11-24T06:51:13+00:00 da redazione

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