Si chiama “fotogrammetria tridimensionale” la tecnica di imaging 3D che i medici dell’Università della Pennsylvania hanno messo a punto per verificare l’impatto che le iniezioni di botulino hanno sul viso, creando una sorta di mappa che codifica tramite i diversi colori i risultati del trattamento.
Questo nuovo sistema è stato testato dal team guidato da Ivona Percec su 14 persone prima e dopo un trattamento anti-età. Il colore rosso indicava le zone di maggiore tensione muscolare, mentre il blu quelle dove questa tensione era minore. Due settimane dopo il trattamento, le aree blu erano state in gran parte sostituite da colori tendenti al verde e al giallo, che indicano una tensione ancora minore.
Giulio Basoccu, docente all’Università di Tor Vergata e responsabile della divisione di Chirurgia plastica,medicina estetica e ricostruttiva dell’Istituto neurotraumatologico italiano (Ini), ha dichiarato che “oggi molti trattamenti ‘spianarughe’ vengono fatti nei centri estetici dalle estetiste. Nulla da dire su questa professione, ma per usare questo farmaco bisogna essere preparati. Bisogna conoscere in maniera approfondita l’anatomia del viso. Ogni piccolissimo muscolo ha una funzione nei movimenti e se si inocula in maniera sbagliata o esagerata, danni se ne possono fare”.
E’ dunque estremamente importante rivolgersi solo a medici esperti, dotati di una specifica preparazione in ambito estetico ed un’eccellente conoscenza dell’anatomia del volto umano; inoltre “chiedere informazioni sul liquido che ci stanno per iniettare, farsi mostrare le fiale e accertarsi che sia un prodotto autorizzato esclusivamente per uso estetico. Non fatevi fare le iniezioni a casa o in altre sedi non appropriate, ma solo in uno studio medico. Informatevi sempre sui rischi e avvisate il medico se vi siete sottoposti ad altri trattamenti estetici”.
Secondo Basoccu, “in ogni caso il chirurgo prima di procedere con il trattamento con botulino deve essere certo del buono stato di salute del paziente e monitorare il dopo. In primo luogo la persona dovrebbe stare bene, non accusare patologie, non essere sotto effetto di farmaci come anti-infiammatori, anticoagulanti (anche l’aspirina è controindicata) perché potrebbero crearsi lividi. Ovviamente, le donne non devono essere trattate in gravidanza o durante l’allattamento ed in più non devono avere avuto in passato reazioni allergiche verso la tossina”.
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