Fiducia, informazioni, consapevolezza e tecnologia: sono queste le principali direttrici che guidano gli italiani nel rapporto con il settore e i professionisti dell’odontoiatria.  Lo confermano i risultati di una ricerca commissionata da IDI Evolution e realizzata da Nielsen, società leader nelle ricerche di mercato, che ha preso in esame esigenze, perplessità e desideri di un campione di oltre 1.000 italiani che negli ultimi 12 mesi si sono recati dal dentista. La ricerca è stata presentata in occasione di Vision Day 2022, seconda edizione dell’evento dedicato ai dentisti del futuro, organizzato da IDI Evolution, alla presenza di oltre 600 professionisti provenienti da tutta Italia.

Andrea Piantoni, Chief Innovation Officer di IDI Evolution

«In occasione di Vision Day », ha spiegato Andrea Piantoni, Chief Innovation Officer di IDI Evolution «abbiamo pensato che fosse importante offrire uno stimolo di confronto e riflessione alla nostra community di professionisti rispetto alla rinnovata centralità del paziente, attraverso una fotografia delle sue necessità, indagate attraverso questa ricerca di mercato. Un modo per comprendere ancor più in profondità il senso della trasformazione in atto nel settore dell’odontoiatria, ma anche del ruolo fondamentale giocato da innovazione tecnologica e digitale come strumento per cure sempre migliori. Noi di IDI ci crediamo da 20 anni, ma anche i pazienti, quindi il mercato, sta mostrando una netta e irreversibile convergenza su questi temi».

Gli italiani curano la loro salute sempre più attraverso Internet

Il 25% effettua video-consulti medici, il 28% utilizza un App per monitorare il proprio stato di salute e il 73% utilizza internet per raccogliere informazioni su sintomi, medicinali, diete e strutture. Un fenomeno che si riflette anche nella cura della bocca e nel rapporto con i professionisti dell’odontoiatria. Tecnologia e informazione hanno cambiato il rapporto con il dentista, fino a qualche anno fa quasi esclusivo e fiduciario, presentando più opportunità ai pazienti. Il paziente è oggi un consumatore più critico e anche in caso di problemi gravi, il 15% degli intervistati chiederebbe sicuramente un secondo parere.  La ricerca di informazioni è un fattore chiave anche ad un secondo livello: il 61% degli italiani dichiara infatti di consultare internet per cercare informazioni in base ai sintomi, rimedi per alleviare il fastidio, ma anche per vagliare le cure possibili o comprendere più a fondo il proprio problema anche dopo la diagnosi del clinico, cercando di comprendere se le cure siano adeguate o semplicemente allo scopo di arrivare alla visita più preparati. Internet ha aumentato considerevolmente la capacità informativa, favorendo una scelta più ragionata, basata anche e soprattutto sulla tecnologia a disposizione del professionista, utile per valutare il livello di aggiornamento dello studio e delle cure offerte.

 

La diffusione di informazioni è determinante nella scelta del dentista

Il 38% degli italiani continua ad affidarsi alle cure del dentista di famiglia e il 29% dichiara di essersi orientato grazie al passaparola tra amici/parenti. Tuttavia, un emergente 10%, effettua questa scelta informandosi autonomamente, attraverso recensioni online, informazioni su vari studi e cliniche e consultando i social. I pazienti arrivano informati e sono molto più consapevoli. Il target anagraficamente più maturo degli intervistati è più informato sull’intero lavoro che svolgerà o ha svolto dal dentista, e valuta il grado di esperienza del professionista un parametro sufficiente al fine di orientare e confermare la propria scelta. Al contrario, i più giovani desiderano maggiori informazioni (51%) e vogliono comprendere meglio a quali cure verranno sottoposti. Il 20% è convinto che la procedura di condivisione di informazioni dovrebbe essere una procedura standard mentre solo il 17% si fida ciecamente dell’esperienza del dentista. In quest’ottica la condivisione di una cartella clinica risulta sempre più necessaria per favorire il passaggio da una fidelizzazione “forzata”, basata cioè sulla detenzione esclusiva e poco trasparente delle informazioni, a una fidelizzazione ottenuta tramite condivisione. L’81% del target reputa utile la condivisione di una cartella clinica digitale comprendente il materiale strumentale e iconografico, in formato digitale e facilmente accessibile per il paziente o per altri specialisti. L’interesse è più elevato tra coloro che attualmente già condividono la cartella clinica con il proprio dentista (88% contro 73%).

Come è cambiato il rapporto tra dentista e paziente?

La ricerca di Nielsen conferma un cambio di paradigma: un tempo il rapporto tra dentista e paziente era governato da fiducia cieca e poco informata, oggi da fiducia consapevole basata su trasparenza, tecnologie a disposizione e comprovati standard di qualità.
Nel rapporto con il dentista, i giovani e i giovani adulti (dai 18 ai 40 anni) sono meno fidelizzati: circa il 46% ha cambiato professionista almeno una volta negli ultimi 5 anni. Mentre, all’aumentare dell’età aumentano la fedeltà e il legame con il professionista (il 76% della fascia 58 - 76 anni non ha mai cambiato il proprio professionista di riferimento). Il rapporto umano e un preventivo trasparente sono i bisogni maggiormente emersi. La fiducia (56%) rimane indispensabile nella relazione con il dentista, seguita dai costi (40%), dalle garanzie sui risultati (38%) e dalla trasparenza nelle soluzioni proposte (37%).

Quanto influiscono tecnologia e tecniche moderne nella scelta del professionista

Se usato correttamente, il digitale può agevolare e favorire il rapporto e l’aggiornamento della relazione tra professionisti e pazienti. I driver di scelta più importanti rimangono sempre igiene e sicurezza e la possibilità di accedere a un servizio completo, ma sempre più importanti sono la presenza di strumenti tecnologici all’avanguardia (25%) e tecniche moderne (27%), oltre alla condivisione chiara e trasparente del piano di cura, che deve essere scritto in modo chiaro e dettagliato (19%).
Se si chiede agli italiani che cosa non dovrebbe mai mancare dal dentista, un 37% risponde la tecnologia all’avanguardia e un 34% la disponibilità di tecniche di odontoiatria moderne.
Interessante è anche la crescente importanza che stanno acquisendo aspetti come l’utilizzo di strumenti per minimizzare il dolore (28%) e strumenti tecnologici con chirurgia mininvasiva (28%). Ancor più rilevante se si pensa che il 32% è interessato a questo tipo di strumenti ma non ne è a conoscenza.

 Per quanto riguarda l’igiene orale, gli italiani sembrano promossi

Il 51% effettua visite di controllo dal dentista con una frequenza inferiore ai sei mesi. Allo stesso tempo, però, il 26% controlla frequentemente a casa e in autonomia la propria igiene orale. Il 79% in particolare giovani, sarebbe interessato a un prodotto, da utilizzare a casa in autonomia, che possa indicare il livello di igiene orale e lo stato della propria placca, in modo da sapere quando è necessario l’intervento del dentista.

Quanto all’esperienza dal dentista, i principali timori rimangono dolore e costi

Anche le esperienze negative, in particolare legate ai risultati degli interventi, sono condivise dal 55% del campione. Di questo 55%, il 41% si è ritrovato ad aprire contenziosi, che hanno portato nel 25% dei casi alla sostituzione immediata del dentista di rifermento. L’81% ritiene utile disporre di un programma/software, a disposizione del dentista e del paziente, in grado di garantire che il lavoro sia stato fatto seguendo tutti i protocolli corretti e quindi che certifichi l’accuratezza delle cure dentistiche ricevute.

IDI Evolution fotografa il rapporto degli italiani con il dentista - Ultima modifica: 2022-10-20T16:11:34+00:00 da Redazione
IDI Evolution fotografa il rapporto degli italiani con il dentista - Ultima modifica: 2022-10-20T16:11:34+00:00 da Redazione