Come misurare l’utile dell’attività Premium

Ho molto lavoro, anche incassi, alla fine un reddito fiscale sopra la media, ma spesso mi manca liquidità, non capisco perché. C’è un metodo per calcolare quanto del denaro che incasso posso posso considerare a mia disposizione?

Tempo fa, in occasione di un esame universitario di economia aziendale, il professore, informato della mia condizione di studente e lavoratore, mi chiese di cosa mi occupavo. Risposi che offrivo consulenza gestionale ai dentisti, e allora, per favorirmi, mi fece la seguente domanda: “Bene, mi spieghi come gestiscono la parte finanziaria della loro attività i dentisti che lei conosce”. Risposi che non erano in molti a disporre di adeguate contabilità. Nella gran parte dei casi perciò, per avere un’idea del flusso di denaro di cui potevano disporre aspettavano i documenti periodici del commercialista, consultavano il saldo della banca oppure si riferivano al risultato fiscale. La conclusione del professore fu: “Allora, lei dovrà convincere i suoi clienti a considerare l’utilità di più validi approcci alle loro questioni finanziarie, perché quelli che mi ha descritto non possono bastare”.

E così fu. Al professore dissi poi che il problema principale che riscontravo presso i dentisti, era che mancava, nella gran parte dei casi, un chiaro concetto di come si dovesse misurare l’utile dell’attività.

La parola “utile” è sinonimo di guadagno, di reddito, e si calcola togliendo dai “ricavi” i “costi”, e non corrisponde alla differenza fra entrate e uscite, come molti sembrano pensare. In assenza di una valida misurazione dell’utile, non si può sapere quanta parte del denaro che si incassa è propria, e quanta invece è dei fornitori, dei dipendenti, dello Stato. Utilizzare denaro che in realtà non ci appartiene impoverisce l’attività e ne rende meno probabile la sopravvivenza e la profittabilità.

Le domande iniziali che danno lo spunto a questo articolo, peraltro molto diffuse fra i dentisti, sono provocate dunque da poca conoscenza dei meccanismi con cui si formano, in un’attività, i mezzi monetari. Lacuna che andrebbe colmata quanto prima. Infatti, solo quella conoscenza consente di sapere dove e come intervenire se le cose non fossero soddisfacenti.

La parola “utile” è sinonimo di guadagno, di reddito, e non corrisponde alla differenza fra entrate e uscite, come molti sembrano pensare. In assenza di una valida misurazione dell’utile, non si può sapere quanta parte del denaro che si incassa è a propria disposizione.

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Come misurare l’utile dell’attività - Ultima modifica: 2020-09-17T12:11:42+00:00 da monicarecagni
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