La chirurgia rigenerativa nel trattamento della perimplantite

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Questo studio ,a lungo termine, è dedicato alla rigenerazione ossea del sito implantare infetto. Questo tipo di chirurgia deriva da quella parodontale, la quale prevede, nella maggior parte dei casi, l’uso di una membrana riassorbibile.

In una recente revisione sono stati identificati solo due studi( Leonhardt et al., 2003 , Schwarz et al. 2009) con un periodo di follow- up superiore a 3 anni dopo il trattamento chirurgico di perimplantite ( Renvert et al . 2012) . La chirurgia rigenerativa con uso di un innesto osseo ha dimostrato clinicamente e radiograficamente miglioramenti nel corso di un periodo di 3 anni ( Behneke et al. 2000) . Gli studi che impiegano combinazioni di innesti ossei / sostituti ossei e membrane hanno segnalato miglioramenti radiografici oltre i 3 ( Khoury & Buchmann 2001 Roos – Jans Aker et al . 2011) e i 4 anni ( Schwarz et al . 2009) . Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare clinicamente e radiograficamente i risultati ottenuti a 5 anni dopo terapia chirurgica rigenerativa in casi di perimplantite .

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Obiettivo: confrontare lungo 5 anni due diverse tecniche di chirurgia rigenerativa di siti affetti da perimplantite.

Materiali e metodi: 25 soggetti con perimplantiti hanno terminato i follow-up dello studio. Sono stati trattati con l’inserimento di un sostituto osseo e di una membrana riassorbibile (23 impianti in 13 pazienti) [Gruppo 1], o con il solo sostituto osseo (22 impianti in 12 soggetti) [Gruppo 2]. Tutti si sono attenuti al rigoroso programma di mantenimento a cadenza trimestrale.

Risultati: cinque anni di follow-up hanno dimostrato miglioramenti clinici e radiografici in entrambi i gruppi. Nessun impianto è stato perso a causa della progressione della perimplantite. I livelli di sondaggio si sono ridotti di 3,0 ± 2,4 millimetri nel Gruppo 1, e di 3,3 ± 2,09 millimetri nel Gruppo 2. In entrambi i gruppi, l’evidenza radiografica di guadagno osseo è risultata significativa (p <0,001). All’ultimo richiamo, l’aumento del livello osseo era mediamente di 1,3 millimetri (SD ± 1,4 mm) nel Gruppo 1 e di 1,1 mm (DS ± 1,2 mm) nel Gruppo 2 (differenza media 0,4; 95% IC -0.3, 1.2, p = 0,24). Il sanguinamento al sondaggio risultava diminuito in entrambi i gruppi. L’indice di placca non differiva al baseline e a 5 anni tra i due gruppi e si è ridotto dal 50% al 15%.

Conclusione: Entrambe le procedure hanno determinato condizioni stabili. L’aggiunta della una membrana non perfeziona il risultato.

Fonte dell’articolo:

Surgical treatment of peri-implantitis using a bone substitute with or without a resorbable membrane: a 5-year follow-up.

Roos-Jansåker AM, Persson GR, Lindahl C, Renvert S.


Argomento, quello del trattamento della parimplantite, che immaginiamo possa scaturire nel dibattito susseguente all’intervento del dott. Søren Jepsen, intitolato “Analisi dei fattori di rischio di parodontite e perimplantite”; la relazione è programmata per la seconda sessione del congresso internazionale Innovazione, sostenibilità e stili di vita, organizzato da “Il Dentista Moderno” per il 3 luglio 2015 presso l’hotel Marriott di Milano.


La chirurgia rigenerativa nel trattamento della perimplantite - Ultima modifica: 2015-06-26T08:30:39+00:00 da redazione

1 commento

  1. […] della perimplantite proposta da Froum e Rosen su International Journal of Periodontics and Restorative Dentistry nel […]

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