Carie e genetica sono un binomio che periodicamente diviene oggetto di interesse e di studio. Come è accaduto recentemente per opera di un gruppo di ricercatori brasiliani, che ha messo a confronto l'esperienza di carie tra gemelli monozigoti (MZ) e dizigoti (DZ). Gli autori dello studio, una revisione sistematica completa di meta-analisi, hanno poi pubblicato i risultati sul Journal of Dentistry.
I data-base interrogati
I ricercatori hanno attinto informazioni da Embase, MEDLINE-PubMed, Scopus e Web of Science. Conducendo anche ricerche manuali e consultando la letteratura grigia su Google Scholar® e Opengray. Hanno così incluso nella revisione gli studi osservazionali che avevano esaminato l'incidenza della carie nei gemelli. Per valutare l'oggettività degli studi, hanno utilizzato la check-list dello Joanna Briggs Institute. Hanno quindi effettuato una meta-analisi per stimare il livello di accordo nei valori dell'esperienza di carie e nell'indice DMF tra coppie di gemelli . Per valutare la qualità delle prove, hanno utilizzato la scala GRADE.
Gli studi presi in esame
Gli autori dello studio hanno individuato 2.533 studi, per poi includerne 19 nell'analisi qualitativa e sei nella sintesi quantitativa. Durante il processo, hanno eseguito due meta-analisi. Dalla maggior parte degli studi, hanno riscontrato una chiara correlazione tra fattori genetici e sviluppo della carie dentale. Tuttavia, analizzando il rischio di distorsione, è emerso che il 47,4% degli studi presentava un rischio di bias moderato.
I risultati osservati
Secondo i dati, c'è un maggiore accordo nei valori di esperienza di carie nei gemelli MZ rispetto ai gemelli DZ in entrambe le dentizioni (con un Odds Ratio di 5,94 e un intervallo di confidenza del 95% tra 2,00 e 17,57). Tuttavia, non è emersa alcuna differenza significativa tra i gruppi di gemelli MZ e DZ nell'analisi dell'accordo dell'indice DMF (con un Odds Ratio di 2,86 e un intervallo di confidenza del 95% tra 0,25 e 32,79). È importante sottolineare che la qualità delle prove è stata giudicata complessivamente scarsa o molto scarsa per tutti gli studi inclusi nelle meta-analisi.
Carie e genetica, quanto conta davvero il patrimonio innato
In sintesi, seppur con una certezza delle prove molto limitata, sembra che la genetica giochi un certo ruolo nell'influenzare l'esperienza di carie. Secondo i ricercatori, comprendere meglio questa influenza potrebbe avere un impatto significativo nello sviluppo delle biotecnologie per la prevenzione e il trattamento della carie dentale. Inoltre, potrebbe orientare la ricerca su terapie genetiche innovative, mirate a prevenire l'insorgenza della carie, in particolare laddove questa fosse espressione di un patrimonio innato e non solo di condotte contrarie alla salute orale.