Carico immediato con impianti Neoss

Discussione
Vi sono molti vantaggi nell’utilizzo della metodica con «carico immediato»:

  • mantenimento dell’estetica;
  • carico occlusale precoce, anche se spesso ridotto;
  • procedura rapida e con minore disagio per il paziente;
  • minore numero di fasi operative per l’odontoiatra e, quindi, possibili minori costi;
  • probabile minore riassorbimento osseo21;
  • possibili vantaggi nel processo di rigenerazione ossea e di integrazione dell’impianto.
11. L’elemento dentale viene estratto e l’alveolo accuratamente pulito da residui di tessuto infiammatorio.

A proposito di questo ultimo punto, è stato osservato2 che gli impianti soggetti a funzione immediata mostrano un’osteogenesi più attiva, con un valore di BIC (bone-implant contact, contatto osso-impianto) aumentato. Questo dato è confermato da un altro studio3, in cui si osserva che impianti con carico immediato mostrano un BIC di 64,4% paragonato al 56,3% di impianti non caricati. È possibile eseguire il carico immediato anche su impianti posizionati in siti post-estrattivi immediati.

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Sapendo che, dopo un’estrazione dentale, si assiste a una perdita di altezza e di spessore della cresta ossea22 che può arrivare anche al 50%, l’inserimento immediato di un impianto può limitare la perdita ossea; inoltre, questo approccio consente di abbreviare sensibilmente il tempo di riabilitazione protesica. È stato condotto uno studio prospettico20 a 18 mesi posizionando 50 impianti in siti postestrattivi localizzati in selle edentule mascellari e mandibolari posteriori; gli impianti sono stati quindi caricati precocemente.

12. Una piccola incisione nella mucosa buccale (apical flap) evidenzia la presenza di una deiscenza vestibolare.

I difetti ossei sono stati classificati in base alla conservazione delle pareti ossee presenti e sono stati trattati con innesti particolati di osso autologo o con una combinazione di osso autologo e membrana riassorbibile.

Tutti gli impianti sono stati controllati nel tempo con la frequenza di risonanza. Alla fine del periodo di osservazione, la percentuale di sopravvivenza implantare è stata del 100%.

Nel presente studio sono stati utilizzati impianti (Neoss) provvisti di una geometria leggermente conica nella parte apicale e di una superficie ruvida.

È stato eseguito uno studio pilota nel cane23 con impianti Neoss a superficie bimodale (impianti test), utilizzando come controllo supefici TiOblasted e oxidized.

13. Le spire implantari esposte vengono ricoperte con un innesto di osso autologo.

L’analisi istologica condotta dopo quattro mesi ha evidenziato uno stretto contatto tra impianti test e osso maturo. Non sono state riscontrate differenze tra gli impianti test e quelli controllo, e nuovo osso è stato osservato riempire gli spazi tra le spire in tutti i tipi di impianti.

Anche le misurazioni morfometriche non hanno mostrato differenze significative riguardo il BIC. Un altra ricerca24 ha dimostrato un maggiore torque di estrazione degli impianti Neoss a superficie ruvida rispetto agli stessi, ma con superficie liscia.

Nelle procedure di carico immediato la frequenza di risonanza (RFA) è risultata essere una metodica molto utile per monitorare nelle prime settimane di guarigione la stabilità implantare.

14. L’innesto osseo viene quindi protetto da una membrana in collagene.

Glauser et al.25 hanno condotto uno studio su 23 pazienti soggetti a carico immediato, monitorando per un anno gli impianti per mezzo della frequenza di risonanza.

Gli autori poterono osservare che gli impianti soggetti a successivo fallimento mostravano una continua perdita di stabilità fino alla perdita dell’impianto. Inoltre, un basso livello di stabilità (ISQ) dopo 1-2 mesi sembrava indicare un rischio elevato di fallimento. In un altro studio sperimentale26 nel cane sono stati posizionati impianti con intorno delle legature al fine di provocare perimplantite.

Dopo tre mesi le legature sono state rimosse ed è stata applicata una terapia rigenerativa. Mediante la frequenza di risonanza è stato possibile documentare un calo di stabilità legato all’insorgenza della perimplantite e un successivo recupero dovuto alla terapia rigenerativa. Gli autori hanno concluso che esiste un diretto legame tra il livello osseo marginale e i valori di RFA. La frequenza di risonanza consente anche di intercettare un progressivo calo di stabilità nelle prime settimane di guarigione, prima che avvenga il fallimento dell’impianto

15. L’applicazione del provvisorio immediato privo di contatti occlusali.

In uno studio clinico prospettico, Vanden Bogaerde et al.20 hanno individuato un progressivo e continuo calo di stabilità a livello di un impianto soggetto a carico immediato. Alla sesta settimana l’impianto è stato tolto dall’occlusione, e dopo sei mesi aveva completamente recuperato, mostrando un valore di stabilità addirittura superiore a quello iniziale. Anche nello studio prospettico con impianti Neoss soggetti a carico immediato15 è stata utilizzata la frequenza di risonanza. Utilizzando il nuovo strumentario di rilevazione (Osstell Mentor) sono state eseguite delle misurazioni al tempo 0, dopo un mese, due mesi e sei mesi, registrandole come valori di ISQ (Quoziente di Stabilità Implantare).

16. Il rientro chirurgico a sei mesi evidenzia la copertura della parte di impianto
precedentemente esposta. La rigenerazione ossea è avvenuta anche in presenza di carico immediato.

È stato inoltre stabilito un valore soglia di 50 ISQ, al di sotto del quale la procedura di carico immediato non poteva essere eseguita. Su 59 impianti esaminati il valore medio di ISQ è stato di 68,1 al tempo 0, e di 66,0, 69,1 e 73,6, a uno, due e sei mesi, rispettivamente. Il valore medio al tempo 0 è più alto rispetto agli impianti Straumann27 (57,4 ISQ) e simile a quello degli impianti Brånemark28 (67,4 ISQ). Gli impianti posizionati in siti post-estrattivi mostravano un valore medio di ISQ (65,8) poco inferiore a quello di impianti in osso nativo. Faceva eccezione un impianto adiacente a un difetto senza pareti (difetto open) che evidenziava un valore iniziale piuttosto basso (ISQ 52).

17. La corona definitiva in oro-ceramica.

La stabilità però tendeva ad aumentare progressivamente fino a raggiungere un valore a sei mesi di 64 ISQ, dimostrando in tal modo una diretta correlazione tra le rigenerazione ossea e la stabilità implantare. Alcuni autori29,30 hanno osservato un calo di stabilità implantare a due-quattro settimane dall’inserimento, legato probabilmente a una compressione iniziale dell’osso e un successivo rilasciamento. Questa diminuzione non è stata osservata con gli impianti Neoss, e ciò indicherebbe la mancanza di un’eccessiva compressione dell’osso al momento dell’inserimento. Per quanto riguarda la perdita ossea marginale, gli impianti Neoss hanno evidenziato un riassorbimento medio di 0,7 mm dopo 18 mesi di osservazione15. Una percentuale del 20% mostrava addirittura un guadagno di osso, legato probabilmente al fatto di avere eseguito impianti in siti post-estrattivi immediati.

Continua …

Carico immediato con impianti Neoss - Ultima modifica: 2009-10-28T08:36:02+00:00 da Redazione

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