Autori
Federica Altavilla, Alessia Cosi, Roberta Del Conte, Michele Previati, Domenico Tripodi
Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche Università “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara
Corrispondenza: tripodi@unich.it
Abstract
Obiettivo. Confrontare tre metodi diagnostici — ispezione visiva, radiografie bitewing e transilluminazione (DIAGNOcam) — per l’individuazione precoce delle lesioni dei tessuti duri nei pazienti pediatrici, al fine di valutarne l’affidabilità diagnostica, l’applicabilità clinica e la compliance del paziente.
Materiali e Metodi. Lo studio ha incluso 21 pazienti pediatrici di età compresa tra 2 e 12 anni, per un totale di 193 denti esaminati. Ogni dente è stato valutato tramite ispezione visiva utilizzando il sistema ICDAS, radiografie digitali bitewing eil sistema KaVo . Sono state registrate fotografie intraorali e i valori diagnostici. Al termine di ogni sessione, a pazienti e operatori è stato chiesto di valutare ciascun metodo utilizzando la scala Wong-Baker FACES.
Analisi Statistica. È stato applicato il test di Friedman per confrontare i punteggi ottenuti dai tre metodi diagnostici, poiché i dati non soddisfacevano i presupposti di distribuzione normale. È stato adottato un livello di significatività di p < 0,05.
Risultati. Il test di Friedman non ha evidenziato differenze statisticamente significative tra i tre metodi in termini di punteggi di rilevamento delle lesioni.
Tuttavia, le radiografie bitewing si sono spesso rivelate difficili da eseguire a causa della scarsa collaborazione dei pazienti, del riflesso faringeo accentuato e del disagio percepito, riducendone l’applicabilità clinica. Al contrario, DIAGNOcam si è dimostrato più gestibile, non invasivo e meglio tollerato, con livelli più alti di disoddisfazione da parte di pazienti e operatori.
Conclusioni. Nonostante l’assenza di differenze statisticamente significative, DIAGNOcam presenta vantaggi clinici rilevanti: facilità d’uso, assenza di radiazioni, acquisizione in tempo reale e alta accettazione da parte dei pazienti più giovani.
Queste caratteristiche ne suggeriscono l’idoneità come strumento diagnostico affidabile, in particolare per la rilevazione precoce della demineralizzazione dello smalto e nei casi in cui l’imaging radiografico non è praticabile. La sua utilità può estendersi anche alla cura orale materno-infantile e alla pianificazione di trattamenti minimamente invasivi.
Early diagnostic capacity of diagnocam compared to visual inspection and bitewing radiography: a prospective validation study
Objective. To compare three diagnostic methods—visual inspection, bitewing radiographs, and transillumination (DIAGNOcam)—for the early detection of hard tissue lesions in pediatric patients, in order to evaluate their diagnostic reliability, clinical applicability, and patient compliance.
Materials and Methods. The study included 21 pediatric patients aged 2 to 12 years, with a total of 193 teeth examined. Each tooth was assessed by visual inspection usingthe ICDAS system, digital bitewing radiographs, and the KaVo DIAGNOcam system. Intraoral photographs and diagnostic values were recorded. At the end of each session, patients and clinicians were asked to rate each method using the Wong-Baker FACESscale.
Statistical Analysis. The Friedman test was used to compare the scores obtained from the three diagnostic methods, as the data did not meet the assumption of normal distribution. A significance level of p < 0.05 was adopted.
Results. The Friedman test revealed no statistically significant differences between the three methods in terms of lesion detection scores. However, bitewing radiographs were often difficult to perform due to poor patient cooperation, increased gag reflex, and perceived discomfort, reducing their clinical applicability. In contrast, DIAGNOcamproved more manageable, noninvasive, and better tolerated, with higher levels of patient and operator satisfaction.
Conclusions. Despite the lack of statistically significant differences, DIAGNOcam offers significant clinical advantages: ease of use, absence of radiation, real-time acquisition, and high acceptance among younger patients. These characteristics suggest itssuitability as a reliable diagnostic tool, particularly for the early detection of enamel demineralization and in cases where radiographic imaging is not feasible. Its utility may also extend to maternal and child oral care and the planning of minimally invasive treatments.
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