Batteri sempre più resistenti e abuso di antibiotici, soprattutto in Italia: questo il messaggio che arriva dal rapporto annuale dell’European Center for Diseases Control.
Il dato medio Ue di consumo di antibiotici al di fuori degli ospedali risulta essere, secondo il rapporto, di 21,6 dosi al giorno ogni mille abitanti nel 2014, e varia dalle 10,6 dell’Olanda alle 34,6 della Grecia. L’Italia, con 27,8 dosi, si trova al quinto posto, dietro a Francia, Romania e Belgio. All’interno degli ospedali invece la media europea è stabile a 2 dosi al giorno ogni mille abitanti. Anche in questo caso l’Italia si trova sopra la media con 2,2 dosi, confermando la tendenza che vede il sud Europa come un maggior consumatore di antibiotici: “La popolazione del sud Europa vuole evitare l’incertezza e fare subito qualcosa, questo è un fattore culturale che incide sul consumo – ha spiegato Dominique Monnet dell’Ecdc – ma accanto a questo c’è un problema di controllo e di consapevolezza del problema”.
“Potenzialmente siamo vicini alla fine dell’era degli antibiotici – ha dichiarato Vytenis Andriukaitis, commissario Ue alla Salute -. Lo scorso anno sono morte in Europa 25mila persone per infezioni resistenti”.
Attualmente, l’attenzione è focalizzata sugli enterobatteri carbapenemasi resistenti, famiglia batterica particolarmente aggressiva.
“Dobbiamo aumentare la consapevolezza in tutti gli Stati – ha affermato Zsuzsanna Jakab, direttrice dell’ufficio europeo dell’Oms -. Ancora oggi non si sa che per curare un’influenza non è necessario un antibiotico”.
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