Durante il primo workshop organizzato dall’Associazione Nazionale Centri Odontoiatrici (ANCOD) a Milano, tenutosi il 4 luglio al Palazzo delle Stelline, sono stati affrontati i cambiamenti che stanno interessando il mondo dell’odontoiatria moderna, soprattutto la crescente rilevanza sul mercato dell’odontoiatria organizzata. È stato inoltre presentato uno studio i cui risultati hanno evidenziato come i centri odontoiatrici, che, pur rappresentando solo il 2% delle strutture del settore, curino l’8% dei pazienti, che li scelgono principalmente per affrontare trattamenti ad alto valore economico.
Questo studio, commissionato da ANCOD a Key Stone, ha coinvolto un campione di oltre 1.500 persone. Uno dei risultati più rilevanti dalla ricerca è quello che riguarda chi ha deciso di non andare nel dentista nel 2016: fra questi, il 36% ha rinunciato pur avendone un concreto bisogno. Al contrario, il ricorso ai centri odontoiatrici è aumentato fino al 25% in caso di trattamenti che presuppongono un investimento economico maggiore, come protesi, implantologia e ortodonzia, dato che dimostra la buona risposta dei centri alla minor disponibilità economica delle famiglie italiane.
La sensibilità al prezzo sembra essere una variabile decisiva nella scelta delle cliniche da parte dei pazienti. Infatti il 45% degli intervistati ha dichiarato che la propria decisione è stata condizionata da fattori economici e di accessibilità; il 31% (contro il 24% del dentista privato) dice di aver scelto un centro «perché mi ha convinto maggiormente», mentre il 27% di chi si affida al dentista privato lo fa principalmente grazie a un rapporto di fiducia.
La ricerca ha rivelato anche che il giudizio nei confronti delle cliniche migliora fortemente dopo che i pazienti ci sono stati di persona: esprimono opinioni nettamente più positive, soprattutto su aspetti come la gestione delle relazioni personali, l’operato del professionista e gli orari di apertura.
Il Presidente di ANCOD, Michel Cohen, ha commentato: «Il mondo dell’odontoiatria organizzata sta crescendo molto rapidamente e i pazienti che non lo conoscono ne sono fortemente soddisfatti dopo averlo conosciuto; il primo workshop tra i Gruppi Organizzati ha fatto luce sulle evidenze sollevate da una ricerca sui pazienti di grande valore professionale e statistico, oltre che sui molti cambiamenti che stanno interessando il settore odontoiatrico». Cohen ha inoltre ribadito il massimo impegno sui temi cari all’associazione: «ANCOD continua ad impegnarsi per la promozione di servizi odontoiatrici che garantiscano la massima qualità e continuità dei servizi ai pazienti, e a questo scopo ci siamo dotati di un nostro codice di autoregolamentazione. Con l’adesione all’Istituto dell’Autodisciplina pubblicitaria ogni nostro associato si è impegnato ad accettare le linee guida del Giurì riconosciute a livello nazionale da chiunque faccia comunicazione in modo corretto: pensiamo che promuovere buone pratiche di comunicazione sia assolutamente fondamentale in un settore in cui i messaggi ambigui rischiano di ingannare il paziente».
Durante il convegno è intervenuta anche Silvia Stefanelli, avvocato specializzato in diritto sanitario, che ha approfondito i temi toccati dalla legge Gelli, che ha modificato il quadro relativo alla responsabilità medica, e dal Ddl Concorrenza.