Rifinire e lucidare i restauri estetici

Analisi profilometrica di superficie di due resine composite lucidate mediante tre diversi sistemi dopo l’abrasione con lo spazzolino da denti

Profilometric analysis of two composite resins’ surface repolished after tooth brush abrasion with three polishing systems.

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Uppal M, Ganesh A, Balagopal S, Kaur G. J Conserv Dent 2013 Jul;16(4):309-13.

Questo studio in vitro è stato intrapreso per valutare l’effetto di tre sistemi di lucidatura sulla superficie finale di due diverse resine composite: una microriempita e una microibrida.

In letteratura si possono ritrovare una vasta quantità di studi che studiano i protocolli per la finitura e la lucidatura dei materiali compositi. Tuttavia, poco è stato fatto per indagare la successiva manutenzione di queste finiture e lucidature. Tutti i restauri estetici richiedono una manutenzione costante, compresa la ripulitura periodica per migliorare la loro estetica e aumentare la loro longevità. Diversi sono i sistemi di lucidatura disponibili oggi sul mercato, purtroppo però non esiste un accordo generale in letteratura odontoiatrica su quale sia il metodo migliore di finitura e lucidatura dei materiali da restauro compositi. Un totale di 40 campioni sono stati preparati dagli Autori e divisi in due gruppi (Gruppo I, con resina composita microriempita (Durafill VS) e Gruppo II, con resina composita microibrida (Charisma). I campioni sono stati realizzati depositando i materiali compositi in resina in uno stampo rettangolare acrilico di 8 mm (lunghezza) x 5 mm (larghezza) x 4 mm (altezza). È stata eseguita una fotopolimerizzazione con lampada alogena per 30 sec su entrambi le superfici esterne dei campioni. Quindi questi sono stati irradiati per ulteriori 60 sec da entrambi i lati, senza le matrici in atto. Poi, i campioni sono stati rimossi dallo stampo. I Gruppi I e II sono stati suddivisi quindi in Sottogruppi: A, lucidati con striscia abrasiva; B, lucidati mediante sistema Enhance; C, in cui è stato usato un sistema di lucidatura Gloss; D, in cui si è utilizzato il sistema di lucidatura Sof-Lex. Ciascuno di questi Sottogruppi comprendeva cinque campioni che in entrambi i Gruppi, a eccezione del Sottogruppo A (controllo), sono stati rifiniti con fresa in metallo duro (SS bianco) per 3 secondi. La procedura di finitura è stata effettuata da un solo operatore. I quattro Sottogruppi dei Gruppi I e II sono stati lucidati secondo le istruzioni delle case produttrici come segue:

  • Sottogruppo A, o sottogruppo di base; non è stato effettuato nessun ulteriore trattamento di lucidatura;
  • Sottogruppo B; la lucidatura è stata effettuata utilizzando il sistema Aumenti (Dentsply mastice, Dentsply International Inc., Milford, PA, USA; lotto non 624.075);
  • Sottogruppo C; la lucidatura è stata effettuata utilizzando il sistema One Gloss (Shofu, Kyoto, Giappone; lotto non 070.822);
  • Sottogruppo D; la lucidatura è stata effettuata utilizzando il sistema Sof-Lex (3M-ESPE, St. Paul, MN, USA; lotto n 1980).

L’analisi statistica ha rivelato una differenza significativa tra i sistemi di lucidatura nei diversi materiali da restauro (P <0,05).

Nessuna differenza significativa (P >0.05) è stata riscontrata circa la ruvidità superficiale tra il Gruppo I (Durafill VS) e il Gruppo II (Carisma) nel Sottogruppo A (controllo).

Tra i Sottogruppi sperimentali, il B ha mostrato i minimi valori di ruvidità superficiale sia per il Gruppo I che per il Gruppo II (P <0,05). È stata anche riscontrata una differenza statisticamente significativa tra il Sottogruppo C e D sia nel Gruppo I che nel Gruppo II (P <0,05). La ruvidità superficiale è risultata maggiore nel Sottogruppo C sia del Gruppo I che del Gruppo II (P <0,05). In entrambi i Gruppi la spazzolatura simulata seguente alla procedura di lucidatura iniziale ha mostrato di irruvidire in modo significativo la superficie del materiale da restauro (P <0,05). La rilucidatura dopo la spazzolatura simulata ha rivelato una significativa diminuzione dei valori di ruvidità superficiale (P <0,05).

implicazioni cliniche

Il clinico deve considerare, quando deve effettuare una ricostruzione con materiali compositi, che le resine composite microriempite garantiscono una migliore lucidabilità rispetto alle resine composite microibride. Inoltre, poiché le manovre di igiene orale quotidiana domiciliare aumentano alla lunga la ruvidità superficiale delle resine composite è d’obbligo effettuare da parte dell’odontoiatra delle lucidature di routine a distanza per mantenere l’ottimale lucidatura della superficie del restauro.

Rifinire e lucidare i restauri estetici - Ultima modifica: 2014-06-27T09:04:34+00:00 da Redazione

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