L’impiego dei cementi bioceramici in odontoiatria pediatrica ha rivoluzionato la gestione conservativa della polpa dentaria nei denti decidui. Una recente revisione sistematica con meta-analisi, condotta dal Centro di Ricerca Interdisciplinare Egas Moniz (CiiEM) della Scuola di Scienze della Salute Egas Moniz, Almada, Portogallo, ha messo a confronto l’efficacia clinica e radiografica dei cementi bioceramici di prima generazione, come il Mineral Trioxide Aggregate (MTA), con quelli di seconda generazione. I ricercatori hanno così selezionato studi clinici condotti tra il 2011 e il 2023, fornendo un aggiornamento solido sull’evoluzione dei materiali da polpa utilizzati nella pulpotomia dei molari decidui.
Obiettivo dello studio
Lo scopo dell’analisi era determinare se i cementi bioceramici di seconda generazione offrissero risultati clinici paragonabili o superiori rispetto al MTA. Quest'ultimo è considerato da tempo il gold standard, ma è pure noto per alcuni limiti come la decolorazione coronale, la difficoltà di manipolazione e il tempo di presa prolungato.
Materiali e metodi
I ricercatori hanno incluso 14 studi randomizzati controllati per un totale di 1128 molari primari trattati in 637 bambini. Dopo aver applicato rigorosi criteri PRISMA per la selezione degli articoli, hanno eseguito un’analisi a effetti casuali e valutato il rischio di bias con lo strumento Cochrane RoB 2. I parametri analizzati includevano il successo clinico e radiografico a vari intervalli temporali post-trattamento.
I risultati osservati
L’analisi ha dimostrato che i cementi bioceramici di seconda generazione presentano tassi di successo clinico e radiografico sovrapponibili a quelli del MTA. Le differenze osservate non hanno infatti raggiunto la significatività statistica. Ciò indica che i nuovi materiali, pur nati per risolvere criticità pratiche, non compromettono l’efficacia terapeutica.
Le principali implicazioni cliniche
Per l’odontoiatra pediatrico, questi risultati rappresentano un’ulteriore conferma dell’affidabilità dei cementi bioceramici di seconda generazione. Le loro proprietà migliorate li rendono più maneggevoli in ambito clinico, senza sacrificare la predicibilità dell’esito terapeutico.
Una scelta valida
La revisione pubblicata su Scientific Reports conferma dunque che i cementi bioceramici in odontoiatria pediatrica rappresentano una scelta valida, anche nella loro versione più recente. L’equilibrio tra semplicità d’uso e prestazione clinica ne favorisce infatti l’adozione nella pratica quotidiana, soprattutto nelle pulpotomie dei denti decidui. Tuttavia, secondo i ricercatori restano comunque auspicabili ulteriori studi clinici a lungo termine, per rafforzare le attuali evidenze e trovarne di nuove.


