L’aumento orizzontale della cresta alveolare rappresenta una sfida quotidiana in chirurgia implantare, specialmente nella zona estetica del mascellare. Tradizionalmente, la Bone Shell Technique (BST), che prevede l'uso di frammenti di osso autologo, è considerata il metodo standard. Recentemente, tuttavia, la Tooth Shell Technique (TST), basata sull’impiego di "gusci dentali", ha guadagnato crescente attenzione. Un nuovo studio clinico condotto da Javed et al. ha confrontato direttamente queste due tecniche.

Obiettivi dello studio

Lo studio mirava a confrontare la stabilità implantare e il riassorbimento del materiale innestato valutando Tooth Shell Technique e Bone Shell Technique in pazienti sottoposti a estrazione dentale e successivo aumento della cresta alveolare nella regione estetica.

Materiali e metodi

I ricercatori hanno arruolato 28 pazienti, suddivisi in due gruppi distinti. Un gruppo ha ricevuto l'innesto secondo la Tooth Shell Technique, mentre l'altro è stato trattato con guscio di osso autologo secondo la Bone Shell Technique. Successivamente i ricercatori hanno posizionato gli impianti in modalità immediata o differita, a seconda della situazione clinica. Per poi misurare la stabilità implantare a 0, 4 e 8 mesi tramite valori ISQ (Implant Stability Quotient), e il riassorbimento del materiale innestato mediante CBCT.

Risultati

Entrambe le tecniche hanno portato a un’elevata percentuale di successo nell'osteointegrazione. Tuttavia, i pazienti trattati con la Tooth Shell Technique hanno mostrato un minore riassorbimento volumetrico rispetto a quelli trattati con Bone Shell Technique. La stabilità implantare è risultata comparabile nei due gruppi durante tutto il follow-up. Gli autori attribuiscono i migliori risultati della Tooth Shell Technique alla composizione della dentina, simile a quella dell'osso corticale, caratterizzata dalla presenza naturale di collagene e fattori di crescita che supportano la rigenerazione tissutale.

Considerazioni cliniche

Dal punto di vista clinico, l’utilizzo del "guscio dentale" offre vantaggi significativi. La maggiore stabilità dimensionale ottenuta riduce il rischio di perdita di volume dell'innesto nel tempo. Inoltre, la Tooth Shell Technique evita il prelievo di osso autologo, riducendo la morbidità associata al sito donatore. È fondamentale però prestare attenzione alla corretta disinfezione e preparazione del materiale dentinale per garantire la sicurezza del paziente.

Conclusioni

Lo studio di Javed et al., pubblicato su BMC Oral Health, conferma che la Tooth Shell Technique rappresenta una valida alternativa al Bone Shell Technique per l'aumento orizzontale della cresta alveolare nel mascellare. Questa tecnica consente di ottenere un'ottima stabilità del volume rigenerato e di ridurre il riassorbimento, mantenendo elevati tassi di successo implantare. In futuro, la TST potrebbe dunque affermarsi come una soluzione preferenziale per la gestione dei casi estetici in chirurgia implantare.

Aumento orizzontale della cresta alveolare con la TST - Ultima modifica: 2025-06-24T11:49:40+02:00 da Pierluigi Altea
Aumento orizzontale della cresta alveolare con la TST - Ultima modifica: 2025-06-24T11:49:40+02:00 da Pierluigi Altea