Luigi Paglia, direttore scientifico de Il Dentista Moderno

Giornalmente nella nostra pratica clinica affrontiamo casi endodontici complessi: camere pulpari e canali calcificati; anatomie complicate; canali di forme fantasiose; perforazioni-stripping; forami apicali ampi; strumenti fratturati; rimozione di perni in fibra; endo-traumatologia; incrinature. Sappiamo che l’esperienza, unita alla disponibilità di un adeguato strumentario, costituisce l’arma vincente per superare le sfide che l’endodonzia ci pone tutti i giorni nei nostri studi. Comprendere quando è necessario riferire il caso a un endodontista è poi da prendere in attenta considerazione nella nostra pratica quotidiana.
Con sette domande e cinque minuti di lettura delle risposte di Sandro Marcoli faremo insieme uno “stress test” che ci permetterà un’autovalutazione delle nostre potenzialità, aiutandoci a prendere le decisioni giuste al momento della “verità endodontica”!
Buona lettura

 

Quanto è importante disporre della CBCT in Endodonzia e quando è indicata?

La CBCT è un ausilio interessante in Endodonzia, ma va usato con cura e sicuramente non per dimostrare guarigioni o capire l’estensione della lesione apicale. Probabilmente la situazione in cui più ci aiuta è la verifica della presenza di un canale in cui la dentina terziaria ha di molto ristretto il lume o l’ha addirittura fatto scomparire. Capire se il canale è ancora presente e a che profondità lo possiamo trovare è importante per programmare la nostra strategia operativa.

 

Cosa fare in caso di eventi avversi come enfisema da ipoclorito o frattura di strumenti canalari?

L’enfisema da fuoriuscita di ipoclorito apicalmente deve essere anzitutto prevenuto: consigliati aghi da irrigazione sottili, con fuoriuscita laterale, mai impegnati nel canale e dolcezza sullo stantuffo della siringa. Se succede, nulla di irreparabile: antinfiammatori, eventualmente cortisone e ... tanta pazienza. La frattura di uno strumento nel canale ha prognosi abbastanza favorevole in un dente a polpa viva, meno in un dente con lesione apicalmente al canale il cui accesso è impedito dallo strumento.
Difficile riuscire a rimuoverlo senza microscopio e attenzione a non togliere troppa struttura sana nel tentativo di farlo. Paradossalmente potrebbe essere meno invasiva un’endodonzia chirurgica.

 

Cementi bioceramici, sì o no?

Il boom dei cementi bioceramici nell’otturazione canalare non è tanto sostenuto da un reale miglioramento del sigillo rispetto a una tecnica con gutta plasticizzata dal calore e cemento tradizionale, ma dalla sua facilità di utilizzo: un po’ di cemento nel canale, un mono cono e il gioco è fatto. Sicuramente indicatissimi in apici grandi, riassorbiti e con morfologie insolite.

 

Rigenerazione pulpare nel trattamento di denti con apici beanti? A che punto siamo?

Non è una procedura che consiglierei a chi non la maneggia abitualmente. In letteratura c’è ancora molta confusione. Sicuramente sarebbe la scelta ideale se riuscisse a rigenerare polpa per ispessire radici immature sottili e chiudere apici beanti. Molti positivi risultati attribuiti a una rigenerazione pulpare sono invece il risultato di polpe non completamente necrotiche messe in condizione, grazie a una terapia corretta, di continuare il loro lavoro: produrre dentina.

 

In caso di elementi con ampie lesioni endodontiche, è consigliabile una terapia in una o due sedute?

Larga parte della letteratura è concorde sulla chiusura in prima seduta. Riduzione dei tempi, semplificazione della terapia e spesso un minor dolore post-operatorio. Il requisito essenziale è riuscire ad asciugare il canale, cosa che in lesioni molto ampie non è spesso possibile subito. Per questo motivo si ricorre a una medicazione intermedia. L’idrossido di calcio è praticamente l’unico materiale a prova di evidenza scientifica. Attenzione all’efficacia del sigillo dell’otturazione provvisoria!

 

Quali sistemi ingrandenti raccomandi nella pratica endodontica quotidiana e quando ritieni necessario l’ausilio della microscopia?

L’utilizzo di un sistema prismatico da 4x a 5x credo sia indispensabile in ogni procedura odontoiatrica e particolarmente in Endodonzia. Fondamentale un Led per illuminare, senza il quale il vantaggio dell’ingrandimento non è così performante. Ricerca di canali calcificati, strumenti rotti/perforazioni in sede profonda e tutta l’Endodonzia chirurgica, a mio avviso, richiedono l’uso di un microscopio operatorio.

 

Quali elementi sono da valutare nella scelta del restauro post-endodontico?

Molte pubblicazioni evidenziano quanto il corretto restauro agevoli il buon esito di una terapia endodontica. Se le cuspidi residue sono sufficientemente spesse e una cresta marginale è presente, probabilmente è sufficiente un restauro diretto senza ricopertura. In caso contrario si ricopre. La corona tradizionale non è indicata, anzi, la potremmo definire un over-treatment.
Un onlay o un overlay adesivo sono il restauro corretto: preservano molta più struttura sana residua, sono più economici e facili da eseguire.

 

5 minuti con Sandro Marcoli - Ultima modifica: 2024-02-22T17:31:25+00:00 da Luigi Paglia
5 minuti con Sandro Marcoli - Ultima modifica: 2024-02-22T17:31:25+00:00 da Luigi Paglia

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