Dall’Odontoiatria Infantile all’Odontoiatria Materno-Infantile.
La moderna odontoiatria, come già è successo per il campo biomedico, dovrà estendere il suo interesse clinico e di ricerca verso la gravidanza, periodo in cui si formano le abitudini che condizioneranno il futuro sanitario e anche odontoiatrico del piccolo paziente. Conosciute sono anche le relazioni tra salute parodontale materna e salute fetale ed è quindi necessario una presa in carico sin dalla gravidanza della futura mamma da parte dell’odontoiatra.
Per rispondere a questa esigenza si sta sviluppando l’odontoiatria dei primi mille giorni, che comprende il periodo della gravidanza sino al secondo anno di vita del piccolo paziente.
Ne parliamo con Matteo Beretta, clinico che ha fatto della prevenzione il vero “motore” della propria azione clinica e scientifica.
5 minuti, 7 domande e specialmente 7 risposte per capire perché è importante... iniziare prima! Buona lettura e direi anche... buona odontoiatria!
1. Odontoiatria Infantile o Odontoiatria Materno-Infantile?
Il cambio di paradigma che l’Odontoiatra Pediatrico di oggi e domani deve sviluppare per la propria professione nasce dal presupposto che la prevenzione vera in Odontoiatria Infantile si può e si deve fare partendo prima, ovvero da quando il bambino è ancora nella pancia della mamma.
È ormai risaputo che stili di vita e abitudini alimentari scorrette condizionano in modo determinante la salute della mamma e anche quella del bambino che nascerà.
In tema di salute, la prevenzione deve fare parte di tutti noi da subito, ed è da qui che prende vita il nuovo concetto di Odontoiatria Materno-Infantile, che possiamo considerare il prequel di una Odontoiatria Infantile che, per progredire, guarda indietro.
2. Quando inizia l’Odontoiatria Materno-Infantile?
Abbiamo capito che anche per la salute orale la migliore cura è la prevenzione, quindi meglio iniziare presto, anzi, prima, perché questa prevenzione inizia nei primi 1000 giorni di vita, intesi come il tempo che intercorre tra il concepimento e i primi due anni di vita del bambino. Dal punto di vista formativo questo è un tema fondamentale da trattare non solo nelle Scuole di Specializzazione in Odontoiatria Pediatrica, ma anche in quelle di Pediatria, dove spesso l’ambito della salute orale della mamma e del bambino non è sviluppato adeguatamente, come anche nei Corsi di Laurea in Odontoiatria e in quelli di Igiene Dentale.
3. Quindi prima la Prevenzione e poi la Cura?
La vera sfida dell’Odontoiatria Materno-Infantile non è saper fare bene un restauro su un dente da latte. Questa sfida inizia prima della prevenzione clinica e della diagnosi precoce e parte da una comunicazione efficace, ancora prima che mamme, famiglie e bambini diventino pazienti, ovvero quando ci si rivolge direttamente alla popolazione. Questa è la vera prevenzione primaria. I corsi di preparazione al parto, per esempio, possono essere un modo molto efficace per spiegare “prima” alle mamme e ai papà tutto quello che devono sapere sia per il proprio benessere orale, che condiziona la salute generale, sia per quello dei propri figli, che è fortemente influenzato dal loro stato di salute e dalle abitudini di vita durante la gravidanza e nel periodo neonatale.
4. Uno studio odontoiatrico come si colloca in questa catena di prevenzione?
Dando per assunto che la promozione della salute orale prima di arrivare alla cura dovrebbe essere un approccio universale sia per uno studio odontoiatrico generalista sia per uno studio che si occupa in modo più esclusivo di Odontoiatria Infantile, intercettare le mamme in gravidanza sarebbe un buon punto di partenza, non solo curandole in sicurezza in caso di emergenza, ma ancor meglio evitando di arrivare all’emergenza stessa.
Questo significa saper informare all’interno dei propri studi, con un linguaggio adeguato e sulla base delle evidenze scientifiche, tutti i pazienti su questi temi, facendosi promotori della cultura della prevenzione e impostando, insieme con i nostri igienisti dentali, piani di mantenimento di igiene orale professionale dedicati alle mamme in gravidanza e durante la maternità (nei primi 1000 giorni).
5. Quanto è importante un Odontoiatra Infantile?
Immaginiamo di essere un genitore e di avere il proprio medico di base. Non portiamo il nostro bambino dal medico di famiglia, ma scegliamo il pediatra. L’odontoiatra infantile è il “pediatra della bocca del bambino”.
Questo non vuol dire che il dentista generalista non debba occuparsi dei bambini, ma deve essere in grado di osservare e di valutare determinate condizioni orali in età pediatrica al fine di impostare un piano di prevenzione, informando anche lui innanzitutto i familiari sulla corretta igiene orale quotidiana, che deve iniziare subito, ancora prima che spunti il primo dentino; soprattutto, deve saper riconoscere problematiche magari per lui non familiari e, in caso, saper indirizzare la famiglia verso l’odontoiatra infantile.
6. Cosa qualifica più di ogni altra cosa l’Odontoiatra Materno-Infantile?
È un Odontoiatra Infantile che conosce e applica con grande competenza e maestria un approccio all’Odontoiatra Pediatrica molto più medico e meno chirurgico, che inizia già prima che il bambino venga al mondo. È poi anche un pedodontista (parola che non si usa quasi più) che ha come motto “le parole sono già Cura, anzi, Prevenzione” e sa fare alla perfezione il Tell-Show-Do alle mamme, ai papà, ai familiari e a tutti i caregiver per spiegare loro come sviluppare con facilità abitudini quotidiane per iniziare a promuovere la salute orale del bambino quando ancora i dentini non ci sono e, ancor prima, quando ancora non c’è il bambino.
7. Non abbiamo ancora menzionato la parola Carie. Vero?
È proprio così! La carie è la patologia cronica più frequente nei bambini ed è così comune da essere ancora oggi considerata, purtroppo, normale, ragione per cui la carie precoce dell’infanzia (ECC-early childhood caries) è ancora così diffusa. Sappiamo, però, che la carie non solo è evitabile, ma è anche prevenibile; poiché rappresenta un grande problema anche in termini di salute pubblica, con tutte le implicazioni in termini di costi, spesa e anche di qualità di vita per i bambini e le famiglie, è eticamente fondamentale fare in modo che tutti la conoscano PRIMA per evitarla.
Questo è solo l’inizio di una Storia di Salute e di Benessere per le prossime generazioni, un benessere non solo fisico, ma anche emotivo.