La parodontite può danneggiare la vitalità della polpa dentale? Il tema è controverso, perché ad oggi non è ancora chiaro il ruolo di questa malattia nella necrosi pulpare e nella pulpite irreversibile. Uno studio recente ha tentato di chiarire i termini della questione. I ricercatori hanno analizzato clinicamente e istologicamente alcuni denti con più radici, non cariati, estratti a causa della parodontite. I risultati dello studio, pubblicati su Cureus Journal of Medical Science, offrono nuovi e interessanti spunti nel trattamento della parodontite.
Come si è svolto lo studio
I ricercatori hanno analizzato complessivamente 60 denti: 20 estratti per ragioni ortodontiche, 40 per ragioni parodontali. Quest'ultimo insieme, rispetto al gruppo di controllo, è stato sottoclassificato in rapporto alla presenza o meno di recessione gengivale nel soggetto di provenienza. L'uso del pulp tester elettronico (EPT) ha permesso di individuare i denti non vitali. Gli elementi estratti così classificati sono stati sezionati e sottoposti ad analisi istologica, alla ricerca di canali laterali o accessori.
Quali effetti può causare la parodontite sulla vitalità della polpa
Rispetto ai denti del gruppo di controllo, gli elementi non cariati con più radici, estratti per ragioni parodontali, presentavano tutti un certo grado di deterioramento della polpa. Nel gruppo della parodontite senza recessione gengivale, le alterazioni erano lievi o moderate. Nel gruppo con recessione gengivale, invece, le alterazioni della polpa si sono mostrate da moderate a gravi. Secondo questo studio, dunque, la parodontite potrebbe alterare la vitalità della polpa anche laddove non fosse intaccata dalla carie dentale.
Cos'altro suggerisce questa ricerca
Nei denti con più radici, dunque, la parodontite potrebbe causare un'alterazione significativa della polpa, compromettendone la vitalità. Pertanto, suggeriscono gli autori di questo studio, il clinico, prima di iniziare una terapia parodontale, dovrebbe valutare la vitalità della polpa. In questo modo, le possibilità di ottenere un successo a lungo termine sarebbero maggiori, rispetto ad una terapia condotta, per così dire, sotto questo profilo alla cieca.
