Trattamento estetico di una recessione gengivale

Le incisioni orizzontali vengono eseguite di 3 mm per garantire un ampio letto vascolare alle papille chirurgiche del lembo spostato coronalmente. Successivamente vengono realizzate due incisioni verticali leggermente divergenti apicalmente, che raggiungono la mucosa alveolare. Queste incisioni sono più divergenti rispetto a quelle praticate nel solo lembo spostato coronalmente, come avviene con la tecnica di ricopertura radicolare, per garantire un maggior letto vascolare sia all’innesto che al lembo di ricopertura. Lo scollamento del lembo viene eseguito dapprima con il bisturi, a spessore parziale, nella zona delle papille chirurgiche compresa tra le incisioni

3. Lembo scollato e mobilizzato.

orizzontali e l’area del solco gengivale apicale alla radice esposta, poi con lo scollaperiostio, a spessore totale, a livello del tessuto molle apicale dall’esposizione radicolare fino alla cresta ossea, e poi di nuovo a spessore parziale con la lama del bisturi parallela al piano osseo per distaccare dal periostio le fibre muscolari. Successivamente viene eseguita un’incisione superficiale per liberare il

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4. Levigatura con curette della superficie radicolare.

lembo dalle inserzioni muscolari sottomucose. In tal modo il lembo senza tensioni (Figura 3) può essere mobilizzato coronalmente. La mobilizzazione coronale del lembo viene considerata adeguata quando la porzione marginale del lembo è libera di raggiungere passivamente un livello coronale alla giunzione amelo-cementizia del dente. Infatti, il lembo dovrebbe essere stabile nella sua posizione coronale anche senza le suture. Il precedente restauro in composito è stato ridotto coronalmente in modo da riportarlo al livello della linea di ricopertura radicolare31, modificato nel suo profilo e lucidato32. La superficie radicolare è stata quindi levigata con curette solo nella porzione radicolare esposta con perdita di attacco clinico (Figura 4). Le superfici della radice esposta appartenenti all’area della deiscenza ossea anatomica non devono essere strumentate per non danneggiare il cemento radicolare in cui sono ancora inserite le fibre di tessuto connettivo. In seguito la superficie radicolare viene trattata con EDTA in gel al 24% per 2 minuti per eliminare il fango dentinale e migliorare l’adesione del coagulo alla superficie radicolare (Figure 5-6).

5. Condizionamento della superficie radicolare con EDTA gel al 24%.
6. Superficie radicolare dopo levigatura e trattamento con EDTA.
7. Papille anatomiche disepitelizzate.

Nelle zone interdentali coronali alle incisioni orizzontali le papille anatomiche vengono disepitelizzate con delle forbicine da microchirurgia per creare un letto di tessuto connettivo sanguinante (Figura 7) sul quale vengono suturate le papille chirurgiche spostate coronalmente. Affinché il lembo raggiunga il vertice delle papille anatomiche disepitelizzate, il tessuto molle vestibolare viene posizionato 1 mm coronale alla giunzione amelocementizia per compensare

8. Innesto connettivale.

la contrazione dei tessuti durante la guarigione33,34. L’innesto di tessuto connettivo deriva dalla disepitelizzazione di un lembo libero prelevato dal palato a spessore parziale (Figura 8)35. La zona di prelievo viene ricoperta con una matrice connettivale e suturata con filo riassorbibile in PGA 6/0 che viene rimossa dopo 7 giorni. L’innesto viene disepitelizzato completamente con la lama del bisturi, perché verrà ricoperto interamente dal lembo primario, e vengono rimossi eventuali residui di tessuto adiposo sulla superficie interna. L’innesto connettivale ha una dimensione mesiodistale di 6 mm maggiore dell’ampiezza della recessione e un’altezza pari alla deiscenza ossea. Lo spessore, circa 1 mm, serve per compensare la concavità creatasi successivamente alla strumentazione meccanica della superficie radicolare; infatti l’innesto funge da mantenitore di spazio per impedire il collasso del lembo all’interno della concavità radicolare. L’innesto viene posizionato sul sito ricevente a livello della CEJ e fissato alla base delle papille anatomiche disepitelizzate mediante punti staccati con filo riassorbibile in PGA 7/0 facendo attenzione a non posizionare troppo coronalmente l’innesto (Figure 9-10).

9-10. Innesto connettivale dopo la disepitelizzazione posizionato e poi suturato al letto ricevente.
11. Lembo suturato.

Ciò aumenterebbe il rischio di esposizione dello stesso durante la guarigione. La sutura del lembo mucoso comincia a livello dalla zona più apicale delle incisioni verticali con punti staccati e filo riassorbibile in PGA 6/0. Successivamente vengono eseguite due suture sospese a livello delle papille interdentali ancorate al cingolo palatale con filo riassorbibile in PGA 6/0 (Figura 11). La sutura

12. Guarigione a 7 giorni.

sospesa serve ad alloggiare le papille chirurgiche sulle papille anatomiche precedentemente disepitelizzate e ottenere un adattamento ottimale del lembo alla convessità del profilo del restauro in composito. Le suture vengono rimosse dopo 14 giorni. Le cure post-operatorie consistevano in 3 sciacqui al giorno di un minuto con clorexidina allo 0,12% per 21 giorni

13. Guarigione a 35 giorni (visione frontale).

e antinfiammatorio non steroideo al bisogno (Figura 12). Alla quarta-quinta settimana (Figure 13-14) si è consigliata la ripresa dello spazzolamento con spazzolino ultra-morbido e tecnica a rullo. Dopo altre 3-4 settimane il paziente ha ripreso l’utilizzo dello spazzolino a setole morbide e filo interdentale spugnoso. Dopo 6 mesi, a guarigione avvenuta, il paziente ha ripreso a spazzolare con uno spazzolino medio. I risultati a 6 mesi mostrano una ricopertura radicolare completa e la stabilità di copertura dell’innesto da parte del lembo consente un’ottima mimetizzazione estetica dell’area trattata rispetto ai tessuti molli adiacenti (Figure 15-16). L’incremento di spessore gengivale ottenuto grazie all’aggiunta dell’innesto connettivale rappresenta un fattore critico per l’auspicata stabilità del risultato a lungo termine.

14. Guarigione a 35 giorni (visione di profilo).
15. Guarigione a 6 mesi (visione frontale).

 

 

Trattamento estetico di una recessione gengivale - Ultima modifica: 2013-05-31T10:17:01+00:00 da Redazione

1 commento

  1. […] classificazione di Miller (3) ha distinto 4 classi di recessione gengivale in base all’ altezza del difetto rispetto alla […]

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