Una vita segnata da «Gli Amici di Brugg»

Nato a Pesaro nel 1950, Mario Iorio ha frequentato la facoltà di Medicina e Chirurgia a Pavia, dove s’è laureato nel 1975. Nel corso degli studi, conobbe la sua futura moglie, allora studentessa in Farmacia e originaria di Castelletto Ticino, in provincia di Novara. E’qui che dopo la laurea si sarebbe trasferito a vivere, con l’idea di continuare la strada della chirurgia generale, oggetto della sua tesi di laurea. Il suo futuro suocero, tuttavia, il dottor Montecucco, per molti anni segretario de «Gli Amici di Brugg», cercò di convincerlo a intraprendere la professione odontoiatrica. Poi, una sera, racconta Iorio, incontrò il dottor Augusto Biaggi. «Mi consigliò di stare una settimana accanto a mio suocero», ricorda, «solo dopo aver visto con i miei occhi cosa fa davvero un dentista, avrei potuto decidere il mio futuro…».

Glielo disse in modo piuttosto spiccio, ricorda Iorio, com’era sua abitudine fare, anche se questo lo capì solo più tardi. Ma fu un consiglio decisivo per la sua carriera professionale. Così, dopo avere frequentato a Saluzzo un corso organizzato da Gli Amici di Brugg, dove conobbe Pescarmona, De Chiesa, Vergnano e Garberoglio, altri nomi importanti dell’odontoiatria italiana, finalmente decise di intraprendere la specializzazione in Odontoiatria e Protesi che conseguì a Milano nel 1977 e tre anni più tardi quella in Chirurgia Plastica Ricostruttiva. È iniziata così per Mario Iorio l’avventura nel mondo dell’odontoiatria. Socio attivo dell’Accademia Italiana di Conservativa, Iorio per sei anni ha fatto parte del Consiglio Direttivo Nazionale di A.N.D.I. in qualità di responsabile nazionale per la Prevenzione Stomatologica. Esercita da sempre la libera professione a Castelletto Ticino, da alcuni anni insieme al figlio Marco. Dallo scorso maggio è il nuovo presidente de «Gli Amici di Brugg», dopo oltre dieci anni di militanza attiva come membro del consiglio direttivo.

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Dottor Iorio, come sta vivendo questo incarico?

Ho ricevuto molto da Gli Amici di Brugg. La mia vita professionale è iniziata grazie a questa associazione, ai consigli del suo fondatore, Augusto Biaggi, che, tra l’altro, è stato anche il mio testimone di nozze. È un onore, ma anche un grande onere essere il presidente di questo gruppo: il mio compito non è solo curare la parte culturale degli eventi, ma anche i rapporti interpersonali. Prima di me ci sono stati grandi nomi dell’odontoiatria: Toffenetti e De Chiesa, due dei miei maestri, per non parlare di Castagnola e Biaggi stesso. Chiunque sentirebbe il peso e la responsabilità di questo incarico, anche se non fosse un semplice libero professionista di paese come mi considero io. D’altronde, però, l’85% delle persone che gravitano attorno agli Amici di Brugg è costituita da liberi professionisti e la nostra attenzione è rivolta proprio a loro.

Ma chi sono davvero gli Amici di Brugg?

Gli Amici di Brugg è innanzitutto la più vecchia associazione italiana in ambito odontoiatrico, nata nel 1954. È una realtà un po’ anomala per diversi motivi. In primo luogo, perché muove da un presupposto strettamente legato alla libera professione: la didattica non deve fornire informazioni di tipo nozionistico, ma pratico. È un’idea a cui crediamo molto. Quello che si apprende nel corso di una fine settimana, lo ripetiamo ogni volta, deve poter essere messo in atto subito, il lunedì mattina quando si riapre lo studio. Ma è una realtà atipica anche per altro. È un’associazione che fa riferimento, proprio nel nome, all’amicizia. È quella che si instaura di fatto tra i partecipanti e i relatori e che contraddistingue i nostri corsi da sempre. Ricordo la mia prima esperienza come corsista: eravamo in 15 e per un’intera settimana condividemmo i problemi della professione, senza rinunciare però ai rapporti informali e all’amicizia che ne derivò.

Qual è il profilo tipo di chi si avvicina a Gli Amici di Brugg?

Ce lo siamo domandati anche noi. I professionisti che partecipano ai nostri congressi hanno un’età media compresa tra i 40 e i 55 anni. Sono persone che per la maggior parte dei casi hanno già un’esperienza professionale consolidata.

Perché i giovani sembrano meno attratti dalle vostre iniziative?

Forse perché i nostri congressi sono di odontoiatria generale e i giovani oggi escono dall’università convinti di essere molto preparati, così preferiscono seguire corsi e convegni super specialistici. Ma i giovani sono il nostro futuro, ne siamo consapevoli. Per questo stiamo cercando di coinvolgerli, facendo leva sui figli d’arte de Gli Amici di Brugg: non per creare un gruppo ristretto, ma per realizzare un collegamento con il loro mondo che è diverso dal nostro. I figli d’arte sono coloro che conoscono meglio la nostra associazione: ne hanno sentito parlare in famiglia, spesso hanno frequentato anche i nostri congressi accompagnati dai genitori. Ho sempre fatto così anch’io con i miei figli. Gli Amici di Brugg vogliono essere amici anche dei giovani. Una delle due borse di studio intitolate a Ivano Casartelli è proprio dedicata a un giovane odontoiatra. Si tratta di un premio di 30 mila euro da utilizzarsi per un Corso Clinico Universitario di Scienza Odontostomatologica della durata di tre anni presso I’Università di Ginevra. I dettagli del bando sono disponibili sul nostro sito Web (www.amicidibrugg.it).

Che ricordo ha di Ivano Casartelli?

Ivano, nostro revisore dei conti, era un grande protesista con una notevole preparazione odontotecnica. Eravamo legati da un’amicizia profonda. Nonostante avesse ottant’anni, riusciva ad avere un rapporto privilegiato con i giovani. Era una persona coinvolgente. Il suo entusiasmo era contagioso: in lui sembrava convivessero due professionisti di 40 anni. Lo invidiavo per il suo spirito. Negli ultimi anni si era avvicinato perfino alle tecnologie digitali. È stato lui il promotore dei corsi satellitari de Gli Amici di Brugg.

A proposito, come stanno andando?

Abbastanza bene, anche se potrebbero andare meglio. Forse da parte nostra è mancata la comunicazione. Molti colleghi ne hanno scoperto l’esistenza solo di recente, dopo cinque anni da quando sono nati. Abbiamo sempre creduto che bastasse darne notizia ai nostri congressi, ma evidentemente ciò non è stato sufficiente. La formazione a distanza è una grande opportunità, soprattutto per i liberi professionisti. Ma sono ottimista, anche perché abbiamo osservato che da tre anni a questa parte, l’80% delle iscrizioni ai nostri congressi avviene online: ormai la maggior parte dei professionisti si è adeguata alle nuove tecnologie che anche sul fronte della formazione sono dei validi ausili. Tuttavia, resta invariata la nostra convinzione secondo cui nel nostro settore non si può prescindere dalla pratica che può avvenire solo a diretto contatto con i docenti.

Quali sono oggi invece i problemi della libera professione?

Sono legati al numero di professionisti presenti sulla piazza e alla minor disponibilità economica delle persone. È evidente come i cittadini, dovendo contingentare le spese in ogni ambito, spesso siano costretti a limitarsi all’essenziale anche per le cure dentali.

Qual è il suo principale obiettivo?

Come presidente de Gli Amici di Brugg, spero innanzitutto di riuscire a raggiungere gli obiettivi che ha conseguito il mio predecessore Toffenetti, con il quale mantengo un contatto costante. Fra questi obiettivi, la FAD ha un ruolo primario, perché ho sempre creduto nell’importanza della comunicazione, anche per quanto riguarda l’aggiornamento professionale che, a mio avviso, deve avvenire secondo la logica dei nostri tempi. Oggi il libero professionista non può più permettersi di chiudere lo studio più volte all’anno per recarsi in altre località: il mancato guadagno e le spese fisse, oltre a quelle del soggiorno peserebbero troppo sul suo bilancio. Ci si deve muovere solo se necessario. Per il resto è bene affidarsi alle piattaforme e-FAD, come quella che abbiamo realizzato per venire incontro alle richieste di molti professionisti che si domandavano perché mai avessimo scelto la tecnologia satellitare, anziché Internet. Lo avevamo fatto perché allora la trasmissione satellitare aveva una qualità migliore.

Ma Gli Amici di Brugg non si occupa solo di formazione…

È vero, oltre al nostro impegno nella formazione ispirata a una didattica pratica, la nostra associazione si occupa anche di attività umanitarie. La nostra presenza a San Patrignano, per esempio, risale al 1985. Dopo l’esperienza nel Friuli terremotato, nei campi profughi in Bosnia, in Kenia, nelle Filippine e in India, oggi continuiamo a essere disponibili ad aiutare le Comunità bisognose di assistenza, non solo odontoiatrica. Anche questo sono Gli Amici di Brugg.

Una vita segnata da «Gli Amici di Brugg» - Ultima modifica: 2009-11-19T15:15:57+00:00 da fabiomaggioni

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