La terapia antitrombotica può rappresentare un ostacolo o una preoccupazione per il paziente odontoiatrico, nonché per l'odontoiatra. La sospensione della terapia anticoagulante, infatti, riduce i rischi di sanguinamento perioperatorio, esponendo però il paziente al rischio di trombosi. Qual è la migliore soluzione, quella più sicura? Una recente revisione sistematica, pubblicata sull'IJERPH, ha approfondito il tema. Dalla ricerca, condotta da un gruppo di ricercatori per la maggior parte italiani, emergono utili indicazioni, ma soprattutto rassicurazioni.

Gli studi sui pazienti in terapia antitrombotica analizzati

I ricercatori hanno condotto una ricerca bibliografica utilizzando Pubmed/Medline, EMBASE e Cochrane. Per ragioni metodologiche, hanno preso in considerazione solo articoli di studi clinici randomizzati (RCTs). Per la stessa ragione, hanno deciso di non applicare alcuna restrizione sul periodo di pubblicazione, sul tempo di follow-up o sui parametri clinici considerati. Complessivamente hanno preso dunque in esame 8 studi clinici randomizzati.

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Procedure dentali e rischio di sanguinamento

Per affrontare razionalmente il tema e leggere correttamente i risultati dello studio, gli autori suggerisocno di considerare un dato oggettivo. I trattamenti odontoiatrici non sono tutti uguali, neppure sotto il profilo del rischio di sanguinamento. Rimozione del tartaro e trattamenti restaurativi ed endodontici non chirurgici, per esempio, sono considerati a basso rischio. Per contro, estrazioni chirurgiche, estrazioni multiple e chirurgia orale complessa sono associate ad alto rischio. L'odontoiatra, dunque, deve innanzitutto prendere in considerazione questi parametri e poi valutare anche la salute sistemica del paziente.

I risultati della ricerca

Dall'analisi degli studi è emerso che la maggior parte dei pazienti in terapia antitrombotica ha sperimentato sanguinamenti lievi durante la chirurgia dentale. Episodi trattati con misure locali di emostasi. Nei casi di interventi ad alto rischio o nei pazienti con comorbilità che influenzano l'accumulo del farmaco, gli autori consigliano una valutazione precisa e una terapia personalizzata. Più in generale, l'uso di misure emostatiche locali è risultato generalmente efficace per il controllo del sanguinamento, senza ulteriori terapie farmacologiche o sospensione della terapia antitrombotica. Tuttavia, per definire meglio la sicurezza degli anticoagulanti ad azione diretta in particolari contesti clinici, secondo gli autori della ricerca sono necessari altri studi. Sapendo che nel prossimo futuro, però, l'avvento di nuovi anticoagulanti, come per esempio l'anti fattore XIa, potrebbe ridurre ancor di più il rischio di sanguinamento nei pazienti odontoiatrici.

Terapia antitrombotica, la gestione perioperatoria in studio - Ultima modifica: 2023-07-14T09:33:17+00:00 da Pierluigi Altea
Terapia antitrombotica, la gestione perioperatoria in studio - Ultima modifica: 2023-07-14T09:33:17+00:00 da Pierluigi Altea

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