Nella vasta proposta commerciale di cementi per i restauri indiretti si rischia di zavorrare il magazzino con un surplus di prodotti spesso adatti alla stessa indicazione, con il rischio di scadenze premature e di non conoscere a fondo i materiali a disposizione. I consigli del professor Stefan Vandeweghe per semplificare inventario e procedure.

 

La cementazione è ancora oggi una delle fasi più complesse - e spesso confusa - delle procedure protesiche indirette. Gli errori durante la cementazione possono portare a una serie di problemi, tra cui il fallimento precoce del restauro, che è incredibilmente costoso sia per il professionista sia per il paziente.

Ma che cosa rende la cementazione così impegnativa? Il professor Stefan Vandeweghe, DMD, PhD lo spiega nel blog Brain Floss.

«Il successo della cementazione», precisa il professor Vandeweghe, «dipende da due fattori critici: l'isolamento e la selezione del cemento. Mentre il corretto isolamento si basa sulle capacità del dentista con solo poche alternative tra cui scegliere, la scelta del cemento giusto dipende da una serie di fattori, tra cui il materiale da restauro, il substrato, l'indicazione e altro ancora. Queste variabili da sole possono rendere difficile la scelta, ma il numero di cementi dentali disponibili può far sembrare il problema insormontabile». In effetti, la proposta di materiali da cementazione è oggi sempre più vasta, le differenze tra un materiale e l’altro sono spesso sottili, alcuni cementi servono solo per determinate indicazioni, altri richiedono ulteriori condizionamenti e agenti adesivi… Risultato? Inventariando i materiali a disposizione nel proprio studio si scopre spesso di averne più d’uno che si sovrappone nelle indicazioni, oppure molti scaduti prima di essere utilizzati o appena utilizzati…

Semplificare e standardizzare la cementazione

«Riducendo l’inventario a un numero selezionato di cementi versatili, si riducono le sovrapposizioni e il rischio di scadenza prematura, aiutando al contempo il bilancio. Inoltre, lavorando esclusivamente con un set di prodotti più ridotto, si rafforzerà l’esperienza con questi materiali», suggerisce Vandeweghe. Selezionare non è, comunque, impresa da poco… «Ogni dentista dovrebbe avere a disposizione quattro tipi di cemento nello studio: un vetroionomero modificato con resina, due cementi compositi adesivi (dual cure e fotopolimerizzabile) e un cemento composito autoadesivo», continua Vandeweghe. «Tuttavia, con l'evoluzione dei materiali, c'è una nuova opportunità di semplificare ulteriormente, da quattro materiali a tre, con l'introduzione dei cementi universali».

Una nuova classe di cemento

«Una soluzione universale, come il cemento composito 3M™ RelyX™ Universal, funziona sia per le procedure autoadesive sia per quelle adesive (insieme all’adesivo 3M™ Scotchbond™ Universal Plus). La combinazione di queste proprietà in un unico prodotto non solo elimina la necessità di scegliere tra più cementi, ma riduce anche la complessità, sia nella procedura sia nell'inventario. Inoltre, il nuovo sistema di iniziazione migliora la reologia del cemento, rendendo facile l’eliminazione degli eccessi e contribuendo a ridurre gli sprechi».

«Anche se la cementazione può essere impegnativa e confusa, ci sono modi per semplificare la procedura - e inizia nel magazzino» conclude Vandeweghe.«Prendendoti il tempo di rivedere i materiali, puoi perfezionare l’inventario, la procedura e le tue competenze. E la tendenza crescente verso prodotti veramente universali apre la porta a nuove opportunità per ridurre la complessità in modo trasversale. Così potrai rendere la tua giornata universalmente più semplice!».

GUARDA IL VIDEO DEL PROF. STEFAN VANDEWEGHE 

 

 

 

 

Semplificare la cementazione: quali cementi nel proprio inventario? - Ultima modifica: 2020-12-18T09:40:58+00:00 da redazione
Semplificare la cementazione: quali cementi nel proprio inventario? - Ultima modifica: 2020-12-18T09:40:58+00:00 da redazione

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