Le persone con disabilità intellettiva o disturbi dello sviluppo mostrano un rischio significativamente maggiore di sviluppare patologie orali, come carie, gengiviti e parodontiti. Questa vulnerabilità deriva da molteplici fattori, tra cui la ridotta capacità di mantenere una corretta igiene orale, difficoltà motorie, barriere comunicative e una limitata autonomia. Tuttavia, spesso a ostacolare una gestione efficace della salute orale sono anche carenze riscontrabili nella formazione degli operatori sanitari e difficoltà nell’accesso alle cure. Un’analisi pubblicata su Nederlands Tijdschrift voor Tandheelkunde (Kalf-Scholte et al., 2025) ha messo in evidenza come la mancanza di conoscenze specifiche da parte dei professionisti dell’assistenza primaria rappresenti uno dei principali ostacoli alla presa in carico odontoiatrica delle persone con disabilità. Ma non è la sola, perché anche un altro recente studio ha messo in luce difficoltà simili.
Le strategie più efficaci
Una revisione sistematica pubblicata sulla rivista Special Care in Dentistry (Irwina Alwin & Ragavane, 2025) ha analizzato 11 studi clinici condotti tra il 2013 e il 2023 per valutare l’efficacia di vari interventi nel miglioramento della salute orale di bambini con disabilità intellettiva. Le evidenze mostrano le migliori strategie. Lo spazzolamento supervisionato, per esempio, ma anche l’applicazione topica del fluoro e l’impiego di particolari spazzolini sono efficaci. Come la formazione dei caregiver che offre risultati significativi nella riduzione della carie e delle infiammazioni gengivali. In particolare, l’educazione del personale di supporto familiare e scolastico si è rivelata cruciale per garantire costanza e qualità nell’igiene quotidiana. L’intervento combinato di prevenzione e supporto educativo si configura quindi come la via più efficace per contrastare l’insorgenza delle malattie orali in questo gruppo.
Linee guida per aiutare i dentisti
Lo studio olandese propone anche linee guida pratiche per i professionisti dell’odontoiatria generale: dalla continuità delle cure alla necessità di programmi personalizzati di prevenzione e monitoraggio, fino alla formazione specifica in ambito comunicativo e relazionale. Queste indicazioni forniscono un quadro utile per orientare la pratica clinica verso un approccio più inclusivo e competente. Il dentista ha un ruolo centrale nel ridurre il divario assistenziale, contribuendo non solo al trattamento, ma anche all’educazione di famiglie e caregiver. Riconsiderare il binomio tra salute orale e disabilità significa riconoscere che la cura della bocca è parte integrante della qualità della vita e del benessere globale della persona, indipendentemente dal grado delle sue abilità.