Il paziente edentulo con palatoschisi richiede un approccio terapeutico particolare. A dirlo è Shreya Colvenkar, professore ordinario di Protesi presso MNR Dental College and Hospital di Sangareddy, India. Con il suo gruppo di ricerca ha pubblicato un caso su Cureus. La ricerca dimostra quanto sia economica e rapida la riabilitazione protesica di un paziente edentuolo con palatoschisi: un approccio conservativo, meno soggetto a complicazioni, ma anche più accessibile.
Il caso del paziente edentulo con palatoschisi
Il paziente in questione è una donna di 65 anni, nata con una labiopalatoschisi congenita. Durante i primi anni di vita, la bambina viene sottoposta a un intervento di ricostruzione e di chiusura del "labbro leporino", mentre per la palatoschisi non sarà mai trattata chirurgicamente. La donna giunge all'attenzione del Dipartimento di Protesi del Centro dopo aver portato per sette anni una protesi mobile, ormai da tempo non più utlilizzabile. Il dispositivo, infatti, non più stabile, le impedisce di parlare, di deglutire e masticare. L'esame intraorale mostra una schisi unilaterale completa che coinvolge l'osso alveolare anteriore, il palato duro e il palato molle fino all'ugola.
I vantaggi della protesi
La labiopalatoschisi è il più comune difetto congenito craniofacciale. Le sue implicazioni psicologiche, sociali, mediche ed economiche sono note ed evidenti. Il trattamento interdisciplinare e tempestivo dà ottimi risultati, ma non sempre è possibile attuarlo, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. La protesi totale con otturatore e bulbo faringeo offre al paziente edentulo con palatoschisi benefici funzionali ed estetici. Nel caso in questione, un adeguato sigillo periferico e un più preciso contatto con la mucosa orale permettono di rendere stabile la protesi mascellare. L'estensione verso l'alto dell'otturatore, invece, compensa la minore tenuta fornita dall'area palatale posteriore.
Il ruolo attivo del paziente
La protesi così realizzata è risultata un po' pesante, ma non più della vecchia protesi. Questo perché, a causa dello spessore ridotto della zona corrispondente all'otturatore, non è stato possibile predisporre l'otturatore cavo come si usa solitamente. La paziente ha mostrato sin da subito di essere in grado di portare ed usare correttamente il nuovo dispositivo che impedisce il rigurgito di liquidi e cibo durante la deglutizione. Il ruolo attivo del paziente, sottolineano gli autori di questa ricerca, è determinante per la buona riuscita del dispositivo medico. Anche i test sul linguaggio hanno dato esiti positivi, tanto che la paziente si è detta soddisfatta della protesi sia in termini di estetica, masticazione e deglutizione, sia sotto il profilo del linguaggio appunto.
