Lo sconforto che un professionista prova quando scopre di aver commesso un errore di valutazione, di terapia, di cura nulla è al confronto di quanto gli impone la Corte di Cassazione per poter andar libero dalle conseguenti responsabilità risarcitorie.

Lo sconforto che un professionista prova quando scopre di aver commesso un errore di valutazione, di terapia, di cura nulla è al confronto di quanto gli impone la Corte di Cassazione per poter andar libero dalle conseguenti responsabilità risarcitorie: non solo c’è stato errore, ma questo è stato talmente grossolano da non essere riuscito neanche ad apportare minime modifiche al pregresso stato di salute del paziente. Della serie: il tuo lavoro poteva esserci o non esserci, è stato totalmente ininfluente, inutile, il nulla. Ennesima umiliazione cui, però, ci si sottopone obtorto collo, se si possono evitare gravose condanne.

Il caso

Il contendere risale addirittura agli inizi di questo secolo, tra il 2000 e il 2004, periodo in cui la paziente si sottoponeva a cure odontoiatriche di cui rimaneva tutt’altro che soddisfatta. Il Tribunale di Bologna, in primo grado, concludeva a favore della Signora, la Corte d’Appello ribaltava le sorti del giudizio mandando libero da responsabilità professionale il Dottore.

 

Continua a leggere su DM Club,
la sezione premium de Il Dentista Moderno

Registrati al sito e accedi subito ad una selezione di articoli free come questo, indicati con il logo DM CLUB Free Premium CREA UN ACCOUNT

Sei già registrato? Effettua il login e leggi l’articolo completo.

Abbonati a Il Dentista Moderno per accedere a tutti gli altri contenuti e vantaggi riservati agli abbonati.

Mea maxima culpa - Ultima modifica: 2021-03-11T10:42:19+00:00 da monicarecagni
Mea maxima culpa - Ultima modifica: 2021-03-11T10:42:19+00:00 da monicarecagni