Un recente studio condotto dal Dipartimento di Odontoiatria Pediatrica della Mersin University, Turchia, ha indagato un aspetto spesso sottovalutato, ma fondamentale per la pratica clinica: le preferenze visive dei bambini nei confronti dell'odontoiatra pediatrico. L’indagine ha coinvolto 250 piccoli pazienti, con età compresa tra i 3 e i 10 anni, selezionati tra coloro che si recavano per la prima volta in clinica. Per superare i limiti di comprensione tipici di questa fascia d’età, i ricercatori hanno utilizzato un questionario illustrato composto da dieci domande. Le immagini sono state generate con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, così da renderle più immediate e comprensibili anche ai più piccoli.
I risultati più interessanti
Dall’analisi è emerso che i bambini tendono a preferire dentisti dello stesso sesso, dettaglio che sottolinea l’importanza dell’identificazione durante la fase di primo approccio. Un altro elemento ricorrente riguarda l’età del professionista: la figura di un dentista giovane suscita maggiore fiducia e simpatia. I bambini apprezzano inoltre il camice bianco, la postura accogliente di chi saluta da seduto e la presenza dei dispositivi di protezione individuale, percepiti come segno di sicurezza e professionalità. Queste preferenze variano in parte con l’età. I più piccoli, quelli tra tre e sei anni, per esempio hanno mostrato scelte differenti rispetto ai bambini più grandi. Quelli dai sette ai dieci anni prediligono infatti uniformi colorate e brillanti. Anche il genere ha un ruolo: le bambine tendono a preferire tonalità vivaci già in età prescolare, mentre i maschi piccoli mostrano inizialmente inclinazioni per colori più sobri.
Implicazioni pratiche per il clinico
Il messaggio per l'odontoiatra pediatrico è chiaro. L’aspetto esteriore e il modo in cui ci si presenta non sono elementi marginali, ma parte integrante della relazione terapeutica. Creare un ambiente visivamente rassicurante, curare l’abbigliamento e adottare un linguaggio del corpo empatico sono attenzioni che aiutano a ridurre ansia e diffidenza. Non si tratta di inseguire mode o tendenze, ma di riconoscere il valore che i bambini attribuiscono a segnali immediati e concreti. La possibilità di adattare piccoli dettagli – come il colore delle divise o la modalità di saluto – rappresenta un’opportunità semplice ed efficace per facilitare la collaborazione.
Uno spunto per il futuro
Lo studio, pubblicato sull’European Journal of Paediatric Dentistry, mostra con chiarezza come il primo impatto visivo condizioni l’esperienza odontoiatrica in età pediatrica. Nonostante i limiti legati al numero del campioni e al contesto locale, la ricerca apre la strada a nuove riflessioni sulla comunicazione non verbale in odontoiatria. In un’epoca in cui la personalizzazione delle cure è al centro del dibattito clinico, anche l’attenzione a questi aspetti può fare la differenza.



