La voce del paziente in cartella clinica, promossa la medicina narrativa

Non più solo la voce del medico e quella dell’infermiere, ora anche quella del paziente trova spazio in cartella clinica nell’era della medicina narrativa; un approccio che permette “decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate”.

Da una Consensus Conference sul tema promossa dall’Istituto superiore di Sanità emergono le prime raccomandazioni in Europa sulla medicina basata sui racconti dei malati. Questo approccio può promuovere la partecipazione attiva dei pazienti e migliorare il funzionamento dell’intero team di cura. L’ascolto del paziente promuove la fiducia e rafforza l’alleanza terapeutica, lasciando spazio alla creazione di una relazione tra curante e paziente, che diventa uno strumento di comprensione della diagnosi e della cura.

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Un esempio concreto di come la medicina narrativa possa essere utilizzata nella pratica clinica è il progetto di partenariato europeo “Store” (Story Telling on Record), coordinato dall’Iss e portato avanti con altri 5 Paesi: una cartella clinica integrata che unisca le informazioni del medico, dell’infermiere e più in generale dell’operatore sanitario con la storia e l’esperienza del paziente.

La voce del paziente in cartella clinica, promossa la medicina narrativa - Ultima modifica: 2014-06-16T11:17:00+00:00 da Redazione

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