I primi 1000 giorni: una storia che inizia prima

Autori

Matteo Beretta                             In collaborazione con
Michela Paglia

 

 

I primi 1000 giorni: una storia che inizia prima
- Ultima modifica: 2024-09-20T09:42:04+00:00
da K4

La miglior cura è la prevenzione e questo vale anche per la salute orale, quindi meglio iniziare presto, anzi, prima, perché la prevenzione inizia nei primi 1000 giorni, intesi come il tempo che intercorre tra il concepimento e i primi due anni di vita del bambino.
È ormai risaputo che stili di vita e abitudini alimentari scorrette condizionano in modo determinante la salute. Cambiare queste abitudini può ritardare, ridurre l’impatto sulla qualità di vita o evitare l’insorgenza di malattie: la Prevenzione resta saldamente un concetto che deve fare parte della vita di tutti noi.
Quando deve iniziare la Prevenzione? La risposta è: presto, molto presto, affinché la sua efficacia sia massima. La teoria dei primi 1000 giorni di vita (1-2) ci spiega come la salute e il benessere di un individuo siano influenzati in larga misura da ciò che accade dal concepimento fino al secondo anno di età. Questo periodo è cruciale perché è il momento in cui si forma gran parte dell’organismo. Proprio perché l’organismo è in formazione, esso è più plastico e reattivo agli stimoli; quindi, è particolarmente sensibile a interventi preventivi.
È, quindi, ancora prima della nascita (Figura 1) che si pongono le basi e si determinano i fattori che influenzeranno la salute futura del bambino.

 

1. La salute orale inizia dalla gravidanza

 

Questo concetto vale certamente anche per la salute orale in dentatura decidua (Figura 2), che è il risultato di un paziente e costante lavoro informazione e di prevenzione, mentre la patologia deriva principalmente da errori e disattenzioni che iniziano in gravidanza e rischiano di proseguire nei primi anni di vita.

 

2. Una dentatura decidua completa e sana è il risultato di una corretta prevenzione

 

Tutti i bambini nascono senza carie, ma già alla nascita non tutti hanno lo stesso rischio di svilupparla. La carie è la patologia cronica più frequente nei bambini (3) ed è così comune da essere considerata, purtroppo, normale. In realtà, sappiamo tutti che non solo è evitabile, ma anche assolutamente prevenibile.

La carie rappresenta un grande problema anche in termini di salute pubblica, essendo cinque volte più comune dell’asma e sette volte più comune della rinite allergica, con tutte le implicazioni che ne conseguono in termini di costi, spesa e anche qualità di vita per i bambini e le famiglie. La carie della prima infanzia è definita Early Childhood Caries (ECC). All’interno di questa categoria rientra una forma ancora più severa chiamata Severe Early Childhood Caries (S-ECC) (Figure 3a-b), comunemente nota come Sindrome da biberon (4).

 

3a. ECC severa e Sindrome da Biberon con perdita prematura degli incisivi decidui

 

3b. ECC severa e Sindrome da Biberon con perdita prematura degli incisivi decidui

Le conseguenze sulla salute orale e sulla qualità di vita dei bambini affetti e delle loro famiglie sono numerose e gravi: episodi di dolore e urgenze, anche difficilmente gestibili nei bambini molto piccoli, rischio di malocclusioni, sviluppo di nuove lesioni cariose, rischio di batteriemie e possibili alterazioni nello sviluppo e nella crescita complessiva del bambino, anche sotto l’aspetto emotivo e comportamentale. Deve definitivamente finire l’epoca in cui “dal dentista si va quando c’è una emergenza o un problema conclamato” e “tanto sono denti da latte che poi cadono”. Ricordiamo, per esempio, che i secondi molari da latte esfoliano anche fino ai 12 anni e sono fondamentali per lo sviluppo delle arcate dentali, altrimenti Madre Natura non li avrebbe pensati e fatti!
L’eziologia della patologia cariosa è multifattoriale e per svilupparsi necessita della presenza contemporanea di tre fattori: batteri ad alta attività cariogena, un ospite suscettibile e una dieta ricca di zuccheri. Il bambino è un ospite suscettibile allo sviluppo di lesioni cariose se la sua igiene orale e alimentare non sono curate correttamente. Spesso è la madre o sono le figure molto vicine al bambino (caregiver) che si occupano di questi aspetti quotidiani.

La carie dentale è una patologia infettiva autoindotta e questo è un concetto molto importante in termini di approccio preventivo. Può essere il primo segno di un’alimentazione non equilibrata che, se non corretta presto, può portare allo sviluppo anche di sindromi metaboliche negli anni successivi (5-6).
I bambini preferiscono geneticamente il gusto dolce e l’introduzione precoce di zuccheri aggiunti, prima dei 24 mesi, non farà altro che aumentare questa naturale inclinazione.
Quando la madre o i caregiver hanno un’igiene orale insufficiente, la concentrazione di batteri nel cavo orale è alta e molto aggressiva. Le nostre ricerche indicano che circa l’80% dei genitori non sa che la carie è una malattia infettiva trasmissibile.

I batteri patogeni e cariogeni presenti nella bocca del neonato non potranno causare danni finché i denti non saranno erotti, ma la loro massiccia presenza già nei primi mesi di vita è un determinante fattore di rischio. L’igiene del cavo orale deve diventare una buona abitudine fin dai primi giorni di vita.

Anche in assenza di denti, è necessario pulire le gengive, la lingua e la bocca dopo ogni poppata e questo va insegnato precocemente a mamme e papà (Figura 4). Questo permette di eliminare i residui di latte dal cavo orale che, in presenza di batteri cariogeni, creano un ambiente costantemente acido nella bocca del neonato.

 

4. Igiene orale neonatale con ditalino in silicone

 

Spesso i genitori riferiscono che nessuna delle figure sanitarie che si è occupata di loro e del bambino ha sottolineato l’importanza dell’igiene orale fin dalla nascita. Inoltre, il 60% dei bambini tra i 18 e i 24 mesi non è mai stato controllato da un odontoiatra. Tutto ciò rende evidente la necessità di informare e istruire le madri fin dalla gravidanza a curare l’igiene orale propria e dei propri figli. Solo in questo modo saranno possibili una prevenzione primaria delle patologie da infezione del cavo orale e una vera promozione della salute orale di mamma e bambino.

Questo concetto di prevenzione molto precoce rappresenta il cambio di paradigma dall’Odontoiatria Infantile all’Odontoiatria Materno-Infantile e pone grande enfasi sull’educazione e la prevenzione già durante la gravidanza, coinvolgendo attivamente le madri nella cura della salute orale dei loro figli fin dai primi giorni di vita e ancor prima loro stesse, sensibilizzandole sulla conoscenza circa il Fluoro (7) e sull’importanza di seguire corretti stili di vita (8) e sulla promozione e il controllo attivi della loro salute orale in questo delicato periodo, che non deve essere un tempo in cui la si trascura per altre priorità. L’obiettivo è creare una solida base per la salute orale che duri per tutta la vita, partendo dalla mamma e dalla famiglia per arrivare al bambino (Figure 5 a-c).

 

 

L’Odontoiatria Materno-Infantile si propone di promuovere la salute orale e intercettare le patologie della bocca prima che insorgano, attraverso l’educazione e l’istruzione dei caregiver, spiegando le abitudini di igiene orale e alimentare corrette ed effettuando visite di controllo molto presto.

La prima visita odontoiatrica dovrebbe avvenire non solo all’eruzione del primo dentino, in genere in torno ai 6 mesi (Figure 6 a-c), ma addirittura prima.

 

Questo approccio ultraprecoce, neonatale, consente anche una valutazione dei frenuli (Figura 7), per valutare quali di questi possano eventualmente richiedere un approccio chirurgico per consentire un normale sviluppo delle funzioni della lingua o contribuire in tempi brevi alla soluzione di difficoltà all’allattamento al seno (2), da condividere con il neonatologo e con le ostetriche che supportano le mamme nel delicato momento di avvio dell’allattamento, sulle problematiche che possono insorgere con un utilizzo intenso e prolungato del ciuccio o del succhiamento del dito (Figura 8).

 

 

Nello stesso tempo è possibile dare informazioni e istruzioni anche sull’addestramento a una buccalità positiva del bambino (Figura 9), insegnando a mamme e papà a “entrare dolcemente” nella sua bocca (che è una zona privatissima e delicata), come con una carezza.

 

9. Addestramento di mamma e papà alla buccalità positiva

Questo potrà contribuire a sviluppare una propensione positiva da parte del neonato e futuro bambino verso l’igiene orale domiciliare, che sarà iniziata prima che spunti il primo dentino e già durante le prime fasi dell’allattamento (9).
Se, nonostante tutti gli sforzi profusi in questa direzione, si dovesse comunque instaurare la patologia o ci fossero altre problematiche dentali, traumi o problemi mucogengivali, l’intervento deve essere sempre a misura di bambino (10), cercando di rendere le cure dentali confortevoli, per esempio effettuando precoci sedute di igiene orale professionale con approccio No Aerosol e in braccio alla mamma o al papà (Figura 10), usando l’ozonoterapia (in gas o gel), gel, mousse o vernici remineralizzanti, per arrivare alla sedazione cosciente inalatoria (analgesia relativa secondo langa) o mediante benzodiazepine, laser, scanner intraorali, e promuovendo a seguire approcci restaurativi ultraconservativi, come la rimozione selettiva della carie (SCR-selective caries removal), associata all’uso di nuovi materiali bioattivi (11) o ancora prima la Non restorative Cavity Control (NRCC) (12), le cure diventano davvero più facili, piacevoli e anche divertenti per i bambini.

 

10. Igiene orale pediatrica. No Aerosol sulla poltrona mamma

 

Creare un ambiente odontoiatrico positivo e a misura di bimbo-famiglia (13) dove il come è più importante del cosa (Figura 11) e promuovere un approccio alla prevenzione e alla cura non solo è oggi possibile… ma bisogna imparare a farlo.
E questa è una storia che inizia PRIMA!

 

Bibliografia

1. Paglia L, Gatto R. La salute orale di mamma e bambino nei primi 1000 giorni di Vita. Milano, Tecniche Nuove, 2021.
2. Paglia L, Beretta M. Odontoiatria Materno-Infantile. Milano, Ariesdue, 2021.
3. Ministero della Salute. Raccomandazioni per la promozione della salute orale perinatale. 2014.
4. Colombo S, Gallus S, Beretta M, Lugo A, Scaglioni S, Colombo P, Paglia M, Gatto R, Marzo G, Caruso S, Paglia L. Prevalence and determinants of early childhood caries in Italy. Eur J Paediatr Dent. 2019 Dec;20(4):267-273.
5. Paglia L, Friuli S, Colombo S, Paglia M. The effect of added sugars on children’s health outcomes: Obesity, Obstructive Sleep Apnea Syndrome (OSAS), Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder (ADHD) and Chronic Diseases. Eur J Paediatr Dent. 2019 Jun;20(2):127-132.
6. Cesari M, Vanacore N, Agostoni C. The two extremes meet: pediatricians, geriatricians and the life-course approach. Pediatr Res. 2019 Oct;86(4):432-435.
7. Ministero della Salute. Fluoro: Valutazione del rischio e valore guida. 2016.
8. World Health Organization. Guideline: sugars intake for adults and children. 2015.
9. American Heart Association. Added sugars and cardiovascular disease risk in children: a scientific statement from the American Heart Association. Circulation. 2017 May;135(9). 10. Beretta M, Federici Canova F, Gianolio A, Zaffarano L. Spa-Inspired Oral Care: A new approach in paediatric dentistry. Eur J Paediatr Dent. 2022 Jun;23(2):125-127.
11. Beretta M, Federici Canova F, Gianolio A, Zaffarano L. Beyond the Clinic: why new bioactive restorative materials have really changed Paediatric Dentistry. Eur J Paediatr Dent. 2023 Dec;24(4):292-296.
12. van Strijp G, van Loveren C. No Removal and Inactivation of Carious Tissue: Non-Restorative Cavity Control. Monogr Oral Sci. 2018;27:124-136.
13. Beretta M. When ‘How’ is more important than ‘What’. Eur J Paediatr Dent. 2022 Jun;23(2):89.
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