Il gestionale di studio come “buon amministratore”

Abbiamo descritto vari aspetti del ruolo più “di supporto” alla professione che un gestionale per studi dentistici può ricoprire. Per molti versi sta proprio in queste funzioni il suo valore aggiunto: accompagnare lo studio nella sua crescita sapendo offrire elementi specifici che un gestionale generico non potrebbe offrire, costringendo il gestore dello studio ad assemblare un insieme di strumenti più mirati. Ma un gestionale deve essere anche, appunto, un gestionale e offrire ciò che serve per l’amministrazione dello studio.

Alcuni elementi chiave sono indispensabili in qualsiasi gestionale: fatturazione, prima nota, gestione della cassa e dei conti bancari. Se il terzo modulo è essenzialmente “di servizio” (serve a definire i conti bancari di cui si serve lo studio) gli altri due raccolgono buona parte dei movimenti di denaro dello studio.

La parte di fatturazione riguarda le fatture emesse nei confronti dei clienti, ma anche documenti simili come le ricevute e le note di accredito. Il valore di un gestionale in questo senso non sta nell’operazione in sé di emettere fatture ma nel tasso di automazione che riesce a offrire. Idealmente le informazioni necessarie a generare un fattura nel gestionale ci sono già, tra anagrafiche clienti, preventivi emessi, trattamenti memorizzati e così via. Il “plus” del gestionale sta in quanto riesce a recuperare automaticamente queste informazioni, consentirci di modificarle quando (e quanto) necessario e produrre il documento.

La prima nota è uno degli elementi “storici” della contabilità e raccoglie sinteticamente tutti i movimenti in entrata e in uscita dalla cassa e dai conti bancari. Ovviamente la gran parte di questi movimenti entrano automaticamente nella prima nota. Sono ad esempio “estratte” in questo modo le fatture di pagamento per i fornitori. Ma nella prima nota si possono inserire manualmente anche altri tipi di movimenti, per quanto piccoli essi siano. Ad esempio i pagamenti in contanti che non fanno capo a fatture particolari.

Nella parte amministrativa è bene avere anche una sezione dedicata in modo specifico alle convenzioni. Non è una funzione indispensabile ma è indubbiamente molto comoda: permette di associare direttamente i pazienti con la convenzione di cui possono usufruire, oltre che registrare i parametri specifici della convenzione stessa in modo da averli disponibili e anche poterli aggiornare rapidamente quando serve.

La parte amministrativa del gestionale dovrebbe anche avere una sia pur piccola parte statistico-previsionale. Avendo memorizzato i movimenti storici e le scadenze di quelli futuri, può darci una previsione delle entrate e delle uscite che lo studio registrerà in futuro. Anche questo è un modo per esercitare un controllo di gestione e verificare che l’andamento dello studio sia in linea con quanto preventivato. E se non lo è, di quanto se ne discosta.

Andando oltre gli elementi base, una funzione praticamente indispensabile per un gestionale è lo scadenzario. Realizzabile in vari modi, è sinteticamente una “vista” delle scadenze che lo studio ha amministrativamente davanti a sé. Alcune possono essere scadenze relative ad adempimenti amministrativi, come l’invio delle spese sanitarie per il 730 precompilato, la maggior parte sono scadenze legate a movimenti in entrata e in uscita. In questo modo è sempre possibile avere una visione completa della situazione in divenire dell’amministrazione di studio.

 

Il gestionale di studio come “buon amministratore” - Ultima modifica: 2017-07-03T08:00:11+00:00 da Francesco Pignatelli

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