Una notizia di poche settimane fa riporta all’attenzione il filo interdentale, uno strumento per l’igiene orale tanto semplice quanto utile (e altrettanto trascurato). Un gruppo di ricerca negli Usa ha sperimentato con buoni risultati l’uso del filo interdentale nei topi come vettore per le vaccinazioni, caricandolo di proteine, virus inattivati, nanoparticelle e mRna (Ingrole RSJ, Shakya AK, Joshi G, Lee CH, Nesovic LD, Compans RW, Gill HS. Floss-based vaccination targets the gingival sulcus for mucosal and systemic immunization. Nat Biomed Eng. 2025 Jul 22). In particolare, incorporando nel filo nanoparticelle di oro accoppiate con una proteina di membrana del virus dell’influenza umana, hanno verificato la reazione dei linfonodi locali con aumento delle cellule CD4*T e l’aumento delle cellule che sintetizzano gli anticorpi nel midollo osseo. Il filo e l’epitelio del solco gengivale hanno così dato risultati paragonabili a quelli per via nasale e migliori di quelli ottenuti per via sottolinguale e orale.
A questo umile servitore della salute orale e non solo è dedicata la rassegna del mese.
Effetti sui parametri clinici gengivali di un filo interdentale impregnato di acido ialuronico in gel 0,2%
I fili “bioingegnerizzati” non sono una novità: da tempo la ricerca sta studiando come renderli più attivi contro la placca dentaria. Questo studio clinico randomizzato svolto all’università di Ankara ha sperimentato un filo di produzione italiana impregnato di acido ialuronico ad alto peso molecolare, un glicosaminoglicano componente dei tessuti connettivi e della matrice extracellulare che svolge un importante ruolo omeostatico partecipando al controllo dell’equilibrio osmotico e dell’idratazione tissutale. In ambito parodontale ha dimostrato utili proprietà antiflogistiche, antiedemigene e antibatteriche, riducendo l’indice di sanguinamento, l’indice di placca e l’infiltrato infiammatorio (Pilloni A, Rojas MA, Marini L, et al. Healing of Intrabony Defects Following Regenerative Surgery by Means of Single Flap Approach in Conjunction With Either Hyaluronic Acid or an Enamel Matrix Derivative: A 24° Month Randomized Controlled Clinical Trial,” Clin Oral Investig 2021;Aug; 25 (8): 5095–5107).
Il protocollo split-mouth ha reso ancora più affidabili i risultati osservati, dato che l’emiarcata di un lato faceva da sito sperimentale, mentre quella controlaterale fungeva da controllo; i 30 pazienti affetti da gengivite dovevano usare un filo normale su un lato e il filo sperimentale sull’altro lato per quattro settimane. I parametri oggetti di studio erano l’indice gengivale, l’indice di placca e quello di sanguinamento papillare.
Il lato di assegnazione dei fili era casuale e ignoto all’autore che rilevava i parametri. I risultati hanno mostrato una significativa differenza a favore del filo sperimentale che è stato ben tollerato tranne che in una paziente che dopo tre giorni ha riportato una reazione allergica cutanea regredita dopo interruzione dell’uso del filo.
L’uso del filo interdentale può ridurre il rischio di ictus ischemico, ictus cardiembolico e fibrillazione atriale
Sen S, Marchesan J, Wood S, et al. Abstract 19:Dental flossing may lower the risk for incident ischemic stroke, cardioembolic stroke subtype and AF. Stroke 2025; 56, (1) https://doi.org/10.1161/str.56.suppl_1.19.
Sulla base dei dati raccolti in un ampio studio epidemiologico (ARIC-Atherosclerosis Risk in Communities), iniziato negli Usa nel 1987 su oltre 15mila persone di età compresa tra 45 e 64 anni, gli autori hanno cercato di valutare l’eventuale ruolo svolto specificamente dal filo interdentale attraverso un questionario strutturato che prendeva in considerazione anche altre variabili potenzialmente influenti (tra cui diabete, fumo e uso dello spazzolino). Tra i partecipanti allo studio, coloro che utilizzavano il filo rappresentavano il 65% e risultavano meno colpiti da ictus ischemico e cardioembolico e da fibrillazione atriale. La riduzione del rischio è risultata indipendente dall’uso regolare dello spazzolino e dalla frequenza delle visite di controllo odontoiatriche.
Scovolino e filo interdentale nella mucosite perimplantare
Bevilacqua L, Lorenzon MG, Bjedov M, et al. Evaluation of the efficacy of inter-dental brush and dental floss for peri-implant mucositis: A crossover randomized clinical trial. Int J Dent Hyg. 2024 Aug;22(3):779-788.
Lo scovolino richiede sicuramente una destrezza motoria meno raffinata di quella richiesta dal filo, ma è comunque necessario istruire i pazienti per evitare che lo usino con forza e/o velocità eccessiva. Su queste premesse sono stati eseguiti diversi studi comparativi, ma lo studio clinico randomizzato dell’università di Trieste si distingue per la modalità cross-over in cui i partecipanti hanno fatto sia da controllo sia da gruppo sperimentale, ovviamente in tempi diversi. Il campione era costituito da 21 uomini e 19 donne (età media 51 anni); gli impianti affetti da mucosite erano tutti nell’arcata superiore, di cui 23 in sede primo molare. Dopo la rilevazione dei parametri parodontali e la suddivisione casuale, il primo gruppo di pazienti veniva istruito a usare il filo apposito per impianti una volta al giorno; il secondo all’uso dello scovolino. Dopo due settimane, si misuravano nuovamente i parametri (indice di placca e indice gengivale) e il grado di soddisfazione del paziente attraverso un questionario; nelle due settimane successive i pazienti del primo gruppo usavano solo lo scovolino e viceversa. La rilevazione finale dei parametri ha sostanzialmente visto terminare il confronto in pareggio, ma, prevedibilmente, la maggior parte dei partecipanti ha espresso preferenza per lo scovolino giudicandolo più facile e confortevole (solo 7 persone hanno giudicato “facile” l’uso del filo). Inoltre, solo quelli dotati di maggiore abilità manuale (misurata con il test del pannello forato di Purdue) riuscivano a ridurre l’infiammazione della mucosa usando solo il filo. Gli autori, pertanto, concludono che lo scovolino è più indicato anche perché non lascia residui sull’impianto come può invece accadere con il filo su una superficie rugosa.
Efficacia del filo interdentale nella gestione della salute gengivale
Reiniger APP, Cr Tavares R, Ortigara GB, et al. Effectiveness of dental floss in the management of gingival health: A 6-month follow-up of a randomized controlled clinical trial. Clin Oral Investig. 2024 May 16;28(6):319.
Una conferma sui benefici dell’uso del filo per la salute parodontale viene da questo studio clinico randomizzato svolto in Brasile su 48 adulti affetti da gengivite (criterio di inclusione: sanguinamento al sondaggio presente sul 40% dei siti esaminati). Dopo essere stati divisi casualmente in due gruppi, i pazienti del primo venivano istruiti a usare filo e spazzolino una e due volte al giorno, quelli del secondo, invece, dovevano usare solo lo spazzolino due volte al giorno. Per i due mesi successivi i soggetti venivano richiamati ogni settimana e l’esaminatore mostrava loro l’eventuale placca presente sui denti; il partecipante doveva rimuoverla con filo e spazzolino o solo spazzolino a seconda del gruppo di inserimento; infine, l’esaminatore mostrava gli eventuali residui ancora presenti da rimuovere. Gli spazzolini venivano sostituiti ogni due mesi e i partecipanti dovevano annotare su un questionario la frequenza con cui eseguivano l’igiene a casa. Trascorsi sei mesi dalla fine del periodo di addestramento, i partecipanti venivano richiamati per rilevare i seguenti parametri: indice di placca, indice gengivale, profondità di sondaggio, livello di attacco clinico e sanguinamento al sondaggio misurati tutti in cieco su sei siti per ogni dente. I buoni risultati hanno confermato che l’addestramento all’uso del filo non può limitarsi a una singola seduta di igiene orale, ma deve essere ripetuto e monitorato affinché il paziente acquisisca la necessaria abilità manuale, tanto più se lo stato parodontale iniziale è come quello dei partecipanti al presente studio. Il tempo speso viene ben ricompensato dal miglioramento della salute parodontale. Nel gruppo filo + spazzolino i parametri si sono rivelati significativamente migliori del gruppo solo spazzolino, confermando quanto osservato in precedenti ricerche.
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