I CalBots sono nanoparticelle con un nucleo magnetico capaci di penetrare in profondità nei tubuli dentinali e di trasformarsi in un gel sigillante che potrebbero rappresentare un'inedita e innovativa soluzione contro ipersensibilità dentale e infiltrazioni batteriche.
Un brivido di freddo mentre si sorseggia una bibita oppure dopo una semplice passata di spazzolino. Per moltissime persone nel mondo questi gesti quotidiani possono trasformarsi in una fitta improvvisa e dolorosa: parliamo dell’ipersensibilità dentinale, una condizione tanto comune quanto difficile da trattare in modo definitivo.
Fino a oggi, infatti, i rimedi più diffusi sono rappresentati da dentifrici desensibilizzanti, resine sigillanti e trattamenti laser che offrono però un sollievo solo temporaneo poiché agiscono in superficie senza risolvere il problema alla radice.
Una recente ricerca scientifica apre adesso uno scenario inedito, futuristico: minuscoli nanobot magnetici capaci di autoassemblarsi e penetrare in profondità nei tubuli dentinali, sigillandoli dall’interno e offrendo una protezione duratura.

Il problema: tubuli aperti, dolore assicurato

L’ipersensibilità dentinale nasce quando lo smalto o il cemento radicolare si usurano, lasciando esposti i tubuli dentinali. Qui, stimoli come freddo, caldo, acidi o pressione provocano movimenti di fluido che attivano le terminazioni nervose, generando un dolore acuto. Bloccare questi tubuli è l’obiettivo primario di qualsiasi trattamento, ma la loro architettura complessa e porosa rende difficile raggiungere e sigillare le zone più profonde.
Le tecniche attuali, infatti, si limitano a creare un sottile strato protettivo superficiale, che può degradarsi rapidamente con la masticazione o lo spazzolamento.

La soluzione: i CalBots, nanobot guidati dai campi magnetici

Un team dell’Indian Institute of Science di Bangalore ha sviluppato i CalBots, nanoparticelle costituite da un nucleo magnetico di ossido di ferro racchiuso da uno strato esterno composto da silicato di calcio incorporato in un guscio di silice.

CalBots ipersensibilità dentale

Durante la terapia, i CalBots vengono sospesi in un gel contenente ossido di calcio (CaO) e acqua, portando alla formazione di idrossido di calcio (Ca(OH)₂).
Successivamente possono essere manovrati da un campo magnetico esterno che ne induce l’autoassemblaggio in catene flessibili. Sotto l’azione del capo magnetico, i CalBots vengono spinti all’interno dei tubuli dentinali fino a oltre 300 micrometri di profondità, una distanza irraggiungibile dai tradizionali sigillanti. Una volta posizionati, avviene la reazione chimica: in presenza di acqua e anidride carbonica, la sospensione di CalBots si trasforma in una matrice coesiva di gel di silicato di calcio idrato, che si solidifica nell’arco di 2–20 ore, generando una struttura biocompatibile e resistente indispensabile per sigillare i tubuli dentinali esposti. Questo “cemento” microscopico non solo blocca i movimenti di fluido, ma offre anche una barriera contro l’infiltrazione batterica, potenzialmente proteggendo il dente da carie precoci e altre complicanze.

CalBots ipersensibilità dentale

Evidenze precliniche promettenti

Gli esperimenti in vitro su denti umani estratti hanno mostrato una riduzione dell’87% della permeabilità dentinale dopo il trattamento, con sigilli stabili a profondità mai raggiunte prima. Per valutare la sicurezza e l’efficacia in vivo, i ricercatori hanno poi condotto studi su modelli murini: i CalBots non hanno mostrato segni di tossicità fino a dosi elevate (550 mg/kg) e hanno permesso una completa remissione della sensibilità in meno di 6 ore, con un effetto che si è mantenuto per almeno due settimane. Immaginate quindi una seduta dal dentista in cui, invece di applicare un gel desensibilizzante, l’odontoiatra utilizza un dispositivo magnetico per guidare una sospensione di CalBots nelle zone sensibili del dente. In soli 15-20 minuti, i tubuli vengono occlusi in profondità, creando un sigillo stabile e duraturo che potrebbe trasformare la gestione della sensibilità dentinale, offrendo un trattamento minimamente invasivo, rapido e potenzialmente definitivo.

Uno sguardo al futuro

Oltre all’ipersensibilità, la tecnologia dei CalBots apre prospettive entusiasmanti per altre applicazioni odontoiatriche: dalla protezione della polpa nei casi di erosioni cervicali o anomalie dello smalto, fino al potenziamento delle barriere contro le infezioni batteriche. Il prossimo passo sarà la sperimentazione clinica sull’uomo, per confermare i dati di sicurezza ed efficacia e trasformare questi nanobot da promessa di laboratorio a strumento quotidiano per il dentista.

Take home message

I CalBots rappresentano un esempio straordinario di come la nanotecnologia possa scendere in campo nella pratica odontoiatrica, coniugando  bioingegneria e medicina rigenerativa per risolvere un problema antico. Se le prossime fasi di sviluppo confermeranno i risultati preliminari, potremo dire addio ai dentifrici “per denti sensibili” e accogliere una nuova era di trattamenti mirati e duraturi.

Bibliografia

Peddi S, Hegde P, Reddy P, Barman A, Barik A, Dasgupta D, Ghosh A. Directed Self-Assembly of Magnetic Bioceramic Deep Inside Dentinal Tubules May Alleviate Dental Hypersensitivity. Adv Sci (Weinh). 2025 Jul 17:e07664. doi: 10.1002/advs.202507664. 

CalBots: i nanobot magnetici contro la sensibilità dentinale - Ultima modifica: 2025-12-05T10:15:23+01:00 da Paola Brambilla
CalBots: i nanobot magnetici contro la sensibilità dentinale - Ultima modifica: 2025-12-05T10:15:23+01:00 da Paola Brambilla