Un gruppo di ricercatori afferenti alla Guizhou Medical University di Guiyang, Cina, e alla University of Otago, Nuova Zelanda, ha analizzato in profondità il legame tra microbiota orale e salute sistemica negli anziani. Lo studio prende in esame come l’invecchiamento modifichi la comunità microbica del cavo orale. E come questi cambiamenti possano influenzare l’insorgenza di diverse malattie croniche. Perché questo squilibrio rende la bocca terreno fertile per infezioni locali e, al tempo stesso, un punto di partenza per processi infiammatori che interessano l'intero organismo.
La disbiosi del microbiota orale
Con l’età, il microbiota orale perde complessità e resilienza. Alcune specie patogene aumentano. Gengiviti e parodontiti possono essere più frequenti, ma gli effetti non si fermano qui. Le evidenze raccolte collegano in modo convincente la disbiosi orale a patologie come diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari aterosclerotiche, Alzheimer, artrite reumatoide e polmonite ab ingestis. L’infiammazione cronica generata a livello orale sembra agire come amplificatore sistemico, con un impatto clinico rilevante. La bocca diviene così un indicatore precoce, capace di segnalare condizioni che si sviluppano ben oltre i confini dell’apparato stomatognatico.
Il ruolo dei farmaci e le prospettive terapeutiche
Lo studio mette in evidenza un altro aspetto, spesso trascurato: l’influenza dei farmaci assunti dagli anziani. Antipertensivi, antidiabetici, immunosoppressori e altre terapie di lungo corso possono alterare la composizione del microbiota orale e peggiorare la disbiosi. Questo fattore aggiunge complessità alla gestione clinica già difficile. Perché costringe il dentista a valutare non solo le condizioni locali, ma anche le terapie sistemiche del paziente. Così, igiene orale o profilassi tradizionale non bastano più: il microbiota deve diventare un target diretto, suggerire l'assunzione di probiotici specifici e collutori mirati, ma anche strategie personalizzate. In questo scenario, secondo gli autori dello studio l’odontoiatria si avvicina alla medicina di precisione, assumendo un ruolo cruciale nella prevenzione globale.
Dalla ricerca alla pratica clinica
I risultati di questo studio aprono un campo nuovo di riflessione per la pratica quotidiana. L'odontoiatra, infatti, di fronte al paziente anziano dovrebbe considerare il microbiota come un attore dinamico, che riflette e condiziona lo stato di salute complessivo. La disbiosi orale non può più essere considerata solo una questione odontoiatrica, ma un fattore di rischio per la longevità in salute. Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista Microbial Pathogenesis, propongono quindi di guardare alla bocca come a un laboratorio clinico accessibile, in cui il monitoraggio del microbiota può guidare diagnosi, terapie e strategie di prevenzione sistemica. E agli odontoiatri suggeriscono di accettare la sfida e l'opportunità concreta di ampliare il proprio ruolo nella medicina integrata.


