Risultati preliminari di una nuova membrana non riassorbibile per la rigenerazione ossea guidata

medico rigenerazione ossea guidata impianti

Le tecniche di rigenerazione ossea guidata (guided bone regeneration, GBR) attualmente disponibili permettono di approcciare anatomie ossee variabilmente deficitarie, ripristinando morfologie e volumi adeguati ai fini riabilitativi implantoprotesici. Si tratta comunque di protocolli altamente specialistici, basati sull’impiego di materiali e supporti ben precisi. Concettualmente, essi si basano tutti sull’addizione di una barriera fisica e biologica con un sostituto osseo, eventualmente affiancati da composti di origine autologa.

In questo senso, il settore costituisce ancora un ampio territorio di ricerca in ambito clinico e bioingegneristico.

Pubblicità

La barriera deve rispettare standard elevati in termini di biocompatibilità e, dal punto di vista del funzionamento, stabilizza il coagulo e il sostituto osseo, mantiene lo spazio per il periodo necessario alla rigenerazione dell’osso nativo, evitando l’infiltrazione di epiteli e connettivi metabolicamente più attivi.

La classificazione principale è quella che distingue le membrane bioassorbibili (es. collagene, acido polilattico) da quelle non assorbibili (es. politetrafluoretilene), che concettualmente assicurano un maggiore mantenimento dello spazio ma richiedono una chirurgia di rimozione e si trovano maggiormente esposte a complicanze.

Il polietilene poroso è un materiale che trova impiego in chirurgia ortopedica, oftalmica, plastica e maxillofacciale, proprio nella riparazione tissutale e nella rigenerazione fibrovascolare e ossea. In chirurgia implantare, è stato sperimentato nel contesto della ridge preservation.

A partire da questi studi è stato concepito e realizzato un nuovo prodotto in polietilene, che consiste in un singolo foglio, comprendente però due diversi layer, rispettivamente dotati di bassa e alta porosità.

Per quanto riguarda l’impiego come membrana non riassorbibile per la GBR, il prodotto è stato testato in maniera preliminare, da Song e colleghi, in uno studio clinico di durata biennale, recentemente pubblicato sul Journal of Oral Science.

La sperimentazione ha coinvolto un totale di 15 pazienti adulti, tutti presentanti difetti combinati a livello della mandibola posteriore, trattati con GBR, utilizzando allograft e, appunto, la nuova membrana.

I parametri valutati, a livelli dei siti implantari, sono spessore della mucosa cheratinizzata, ampiezza e altezza di cresta e di osso alveolare (misurata quest’ultima 14 mm apicalmente al piano occlusale) e distanza da una matrice fabbricata appositamente per le misurazioni intraoperatorie.

Per ciascuno dei 15 siti implantari è stato anche raccolto un campione osseo da sottoporre ad analisi istologica. Questa ha dimostrato come l’allograft sia regolarmente andato incontro ad attivo rimodellamento osseo.

Mucosa cheratinizzata e altezza crestale hanno mostrato incrementi lievi e, comunque, non statisticamente significativi.

Al contrario, l’ampiezza crestale e, soprattutto, quella dell’osso alveolare hanno subito incrementi significativi (4.8 ± 1.6 mm e 2.3 ± 1.7 mm, rispettivamente). La distanza della matrice dall’osso ha mostrato, a sua volta, un significativo decremento.

In conclusione, in attesa di studi clinici più ampi, l’indagine preliminare ha giudicato la nuova membrana porosa a doppio layer efficace, principalmente nel recupero di tessuto osseo sul piano orizzontale, e sicura, avendo permesso il completamento della terapia implantare in tutti i casi, anche a fronte di alcune complicanze.

 

Risultati preliminari di una nuova membrana non riassorbibile per la rigenerazione ossea guidata - Ultima modifica: 2020-07-16T07:24:37+00:00 da redazione
Risultati preliminari di una nuova membrana non riassorbibile per la rigenerazione ossea guidata - Ultima modifica: 2020-07-16T07:24:37+00:00 da redazione