What patients want?

La giornata in studio è stata lunga e mentre Mel Gibson, nei panni di Nick Marshall, diventa capace di capire le donne, cadete profondamente tra le braccia di Morfeo. Immaginate, per uno strano destino del caso, che durante il sonno il vostro punto di vista venga sconvolto e che vi troviate dall’altro lato del riunito odontoiatrico: siete un paziente, conscio solo dei propri sintomi e magari di qualche informazione reperita qua e là su internet, alla ricerca di un dentista che sappia risolvere i vostri problemi.

Durante le vostre ricerche d’informazioni, trovate sul Web diversi annunci pubblicitari ma decidete di non dar loro troppo peso, vedete per le strade manifesti e fotografie di tutti quei “dottori sorridenti” e slogan accattivanti che quasi vi convincono a “testare” una di quelle strutture. Forse però per qualche notizia sentita al Tg, o per qualche articolo di giornale letto in passato, tutto questo non vi convince fino in fondo e passate la giornata a rimuginare sul vostro fastidio dentale senza però prendere una decisione sul come curarlo. Sentite allora un amico al telefono, gli chiedete un consiglio e un parere, e scoprite che va dallo stesso odontoiatra, ormai sulla cinquantina, da molti anni, che si è sempre trovato bene presso quello studio e che lì il tempo pare come essersi fermato. Incuriositi cercate il nome e cognome di questo dentista sul Web e scoprite che non compare in nessun sito, non ci sono nemmeno le foto di Facebook, nemmeno una riga sui suoi servizi o i suoi contatti.

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Riappaiono allora gli annunci pubblicitari, quelli che fino al giorno prima avevate tralasciato, ma che adesso si parano davanti ai vostri occhi come una soluzione a portata di mano. Aprite il primo, poi il secondo, il terzo, in attesa che scocchi la scintilla della fiducia; vi rendete conto di aver già visto quelle facce e poi vi accorgete che erano le stesse che vi guardavano dal manifesto appeso in metropolitana.

Passa ancora un altro giorno, il dolore è peggiorato e comincia a farsi sentire a tutte le ore, prendete un antidolorifico, ma il sollievo dura poco, la decisione è dunque presa, oggi troverete il vostro nuovo odontoiatra. Andate al lavoro, mangiate, a fatica, e un paio d’ore dopo la pausa uscite e mentre tornate a casa vi viene in mente quel dentista da cui andavate da ragazzo, dove avevate messo l’apparecchio e fatto qualche otturazione. Correggete un po’ la traiettoria della macchina e vi dirigete là: lo studio esiste ancora, citofonate e vi apre la stessa assistente di alcuni anni fa. Dopo qualche minuto compare in sala d’attesa la dottoressa: è la figlia del vecchio odontoiatra, non vi conosce ma, dopo aver chiesto al padre, che è impegnato con un altro paziente, vi conduce alla poltrona, dove fate conoscenza ed eseguite la terapia necessaria a risolvere l’urgenza. Vi salutate e fissate un nuovo appuntamento per terminare la terapia.

Tornati a casa, il dolore è svanito, siete ancora un po’ intorpiditi dall’anestesia, ma tutto sommato state bene, accendete la tv e vi imbattete in un film simpatico che vi sembra possa alleggerirvi il finire della giornata: “What women want”… il cellulare suona, siete di nuovo voi, sono le otto di mattina, vi chiama un paziente che ha bisogno di voi, sbadigliate, ma oggi vi alzate di buon grado.

What patients want? - Ultima modifica: 2017-02-10T00:47:25+00:00 da redazione

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