Test salivare per la diagnosi di patologie sistemiche

Test salivare per la diagnosi di patologie sistemiche

Nella prima parte dell’articolo è stato considerato il potenziale dei test salivari nello screening e della diagnosi di patologie odontostomatologiche, alcune di interesse quotidiano (carie, parodontopatie), altre di impatto differente (sindrome di Sjögren, carcinoma squamocellulare).

Anche considerando le patologie sistemiche più significative si osserva una certa eterogeneità, in termini di incidenza ma anche di potenziale gravità. Le prime due condizioni, ad esempio, sono ampiamente diffuse nella popolazione adulta e si correlano a loro volta a svariate complicazioni, anche gravi.

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Test salivare e patologie cardiovascolari

Le patologie cardiovascolari, ad esempio, sono legate comunemente ad un processo cronico, detto aterosclerosi, caratterizzato da una componente infiammatoria importante. Un elevato livello sierico di proteina C reattiva (PCR) induce un incremento anche a livello salivare. La stessa PCR rappresenta un importante marcatore predittivo dell’infarto miocardico acuto. La diagnosi dello stesso si basa principalmente sul raffronto tra tracciato elettrocardiografico e indici ematici. Diversi Autori sostengono a tal proposito che in un prossimo futuro la ricerca di questi ultimi sarà effettuata proprio a livello salivare: ciò risulta già possibile nel caso della troponina cardiaca.

Test salivare e diabete

Nel caso del paziente diabetico, i test salivari potrebbero avere un valore prognostico. È stata osservata una correlazione positiva tra la concentrazione salivare di α-2 macroglobulina e il controllo glicemico nel diabete di tipo II. In un futuro prossimo, lo studio del profilo proteico salivare potrebbe fornire indicazioni a più ampio spettro sugli stessi pazienti.

Test salivare e infezioni virali

Una realtà già in uso è invece la diagnosi a livello salivare di importanti infezioni virali. È il caso ad esempio del test OraQuick, applicato nella diagnosi di HIV-1 e -2 e HCV, infezioni peraltro non trasmissibili per via salivare: si tratta infatti di una metodica immunologica.

Test salivare in ambito oncologico

Proseguendo, diverse ricerche di ambito oncologico esulano dal considerare la malattia locale, ovvero il carcinoma del cavo orale, e valutano l’utilità dei test salivari rispetto ad alcuni dei cosiddetti big killer.

Per primo viene quindi considerato il tumore del polmone: sono state recentemente approntate tecniche che permettono la valutazione a livello dei fluidi corporei (compresa la saliva) delle alterazione dei recettori EGFR. Questo dato rappresenta un marker specifico per i carcinomi non a piccole cellule.

A fare da contraltare nel sesso femminile si ritrova il tumore al seno. In questo caso, sono diversi marcatori precoci che si sta tentando di esportare dalla rilevazione ematica a quella salivare. Lo stesso si sta facendo con i prodotti genici di mir-21 e mir-141 nella diagnosi del cancro alla prostata. In questo senso, il tumore su cui questo tipo di indagini si trova a un punto più avanzato è probabilmente quello al pancreas.

Test salivare per la diagnosi di patologie sistemiche - Ultima modifica: 2017-11-25T07:25:26+00:00 da redazione

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