24,73 miliardi di euro. È quanto sprecato nel corso del 2015, il 22% della spesa totale. Uno spreco inaccettabile, che rischia di “portare il sistema sanitario a sgretolarsi senza vedere garantito il diritto alla salute dei cittadini”. Questo è quanto annunciato dal presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta, a Bologna, durante la XII Conferenza nazionale GIMBE.

La colpa va data soprattutto agli interventi sanitari inefficaci o inappropriati (7,42 mld), alle frodi frodi e agli abusi (5 mld), ad acquisti a costi eccessivi (3,21), ad un inadeguato coordinamento dell’assistenza ha poi (2,97 mld) e infine alla burocrazia amministrativa (2,72 mld).

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«Il rapporto Ocse del gennaio 2017 ha confermato che in sanità 2 euro su 10 vengono sprecati. Le responsabilità ricadono su tutti gli stakeholders che devono impegnarsi a recuperarli», dichiara Cartabellotta. «Non esiste alcun piano occulto di smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale, ma nemmeno un programma esplicito per difendere un modello equo e universalistico di sanità pubblica da conseguire nelle future generazioni».

Occorre, conclude Cartabellotta, un intervento «strategico: le risorse che possono essere recuperate tramite finanziamento pubblico e spesa privata sono nettamente minori rispetto a quelle che si possono recuperare dalla riduzione degli sprechi».

 

Sprechi in Sanità: 2 euro su 10 mal spesi - Ultima modifica: 2017-03-10T08:11:28+00:00 da redazione

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