Scelte cliniche razionali ed elevata manualità

 

Questo nuovo modo di operare in effetti si sta diffondendo, seppur molto lentamente: perché a suo avviso?

Perché gli odontoiatri sono saggiamente prudenti: prima di far proprie nuove tecniche o tecnologie vogliono essere sicuri di non prendere un abbaglio, come già accaduto in passato. In ogni caso, cinque o sei anni fa eravamo davvero in pochi ad avvalerci di queste metodiche che oggi invece si stanno progressivamente diffondendo: ai congressi, i sistemi CAD-CAM sono uno dei temi più ricorrenti.

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I pazienti potranno beneficiare di grandi vantaggi….

Sì, con le nuove tecnologie è possibile lavorare leghe metalliche cosiddette vili, ma di grande qualità, molto simili se non superiori alle leghe preziose, ma con costi anche dieci volte inferiori. I vantaggi non riguardano solo l’aspetto economico, ma soprattutto l’aspetto qualitativo. Il risultato infatti è garantito dalla precisione della macchina e non dall’abilità manuale propria dell’odontotecnico. E molto ancora cambierà con la recente introduzione di sistemi di impronta digitale delle preparazioni protesiche: questi sistemi consentiranno l’eliminazione dei materiali da impronta e di tutte le procedure odontotecniche che portano alla realizzazione del modello maestro in gesso. Cambieranno molte cose nel prossimo futuro.

È possibile ipotizzare anche lo sviluppo di una nuova odontoiatria pubblica?

È possibile, anche se non dipende da noi, ma dalla gestione politica dell’Odontoiatria. Sino a oggi la disciplina è stata un po’ l’ultima ruota del carro della sanità pubblica e ho poche speranze che ciò possa cambiare in futuro. Nel pubblico si segue più la politica dei costi che non quella della qualità.

Come sarà dunque l’odontoiatria di domani?

Sarà sempre più automatizzata e virtuale. Se si vuole fare un paragone, cambierà un po’ come si sono evolute le banche che un tempo registravano le operazioni sulla carta e oggi operano quasi esclusivamente su supporti informatici. Ciò causerà qualche problema alla filiera e in particolare al mondo dell’odontotecnica tradizionale, ma comporterà anche molti altri vantaggi.

Per concludere, in quale scenario opereranno i professionisti del futuro?

Il problema delle nuove generazioni è l’occupazione. Il nostro è ormai un settore saturo che fatica ad assorbire persino le eccellenze, anche in ambito universitario. Ho avuto alcuni collaboratori che non avendo trovato una dignitosa collocazione in Italia si sono trasferiti all’estero.

Cosa consiglia ai giovani?

L’unica strada percorribile consiste nel puntare a diventare specialisti eccellenti. Il nostro compito come docenti universitari è trasferire le competenze ai futuri professionisti. Ma, come dico sempre agli studenti, mentre è possibile studiare la teoria senza l’ausilio del proprio docente, non è possibile imparare la pratica senza esercitarsi sul campo. L’odontoiatra è come un pianista: per suonare deve sapere muovere le mani con maestria nella bocca del paziente. È questa la nostra professione.

Scelte cliniche razionali ed elevata manualità - Ultima modifica: 2009-10-25T10:36:39+00:00 da Redazione

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